DYNASTY | BILANCIO DI SETTEMBRE | DI FRANCO LEONETTI

PRIMO APPUNTAMENTO STAGIONALE PER L’INEDITA RUBRICA A CURA DI FRANCO LEONETTI; DYNASTY, UNA FINESTRA SUL MONDO BIANCONERO PROIETTATA AL FUTURO RISPETTANDO LA VECCHIA TRADIZIONE JUVENTINA.

Altra stagione, stesse difficoltà. La Juve fatica a trovare continuità di risultati e un’identità di gioco ben consolidata. Di chi sono le colpe?

La responsabilità sono di tutti, in primis dell’allenatore. Una squadra molle, moscia, che dura poco in campo, attanagliata da fragilità mentale, tanti infortunati, poche occasioni da gol create e ancora meno realizzate, insomma tanti problemi che Mister Allegri deve risolvere, visto che lui è stipendiato proprio per questo. Ma guai a non dare responsabilità a tutte le altri componenti, giocatori, staff tecnico e atletico, e società. Quando si attraversa un periodo così negativo tutti devono salire sul banco degli imputati. Inutile dire che le gare indicate da te erano alla portata e andavano vinte, invece ci si trova con un misero bottino di punti in classifica e una situazione di crisi. Serve svoltare subito, sin dalla prossima gara con il Bologna.

Nell’ultima partita dei bianconeri contro il Monza i calciatori sono apparsi scarichi, demotivati, quasi come se giocassero contro il loro allenatore. Che idea ti sei fatto a riguardo?


Il concetto del giocare contro mi sfugge, non riesco proprio a capire come si estrinsechi tecnicamente in campo. Ho visto a Monza una Juve indecorosa che non è e non può essere la Juve. Vero che c’erano tante assenze ma questo fattore non può essere mai un alibi, anche una Juventus rimaneggiata avrebbe dovuto fare la partita e vincerla, invece è arrivata una sconfitta clamorosa unita ad una prestazione inaccettabile: il punto più buio degli ultimi 10 anni di storia bianconera.

Il bilancio della Juve registra perdite pari a circa 254 milioni. Mai così tanto nella storia bianconera. Sono state fatte diverse illazioni a riguardo. Dei chiarimenti sono doverosi a chi mastica poco di finanza. Puoi dirci qual è la situazione in casa Juve?


Lo sprofondo rosso è evidente ma come ben sappiamo pochi mesi fa c’è stata una ricapitalizzazione da 400 milioni proveniente da casa Exor che sono garanzie per le casse bianconere, quindi nessun indebitamento ulteriore rispetto ad altri club che devono chiedere prestiti e poi rientrare. Il passivo di 254 mln coinvolge sicuramente alcune gestioni errate della società ( vedasi alcuni stipendi esosi corrisposti ad alcuni giocatori negli anni passati) e risente ancora degli effetti distruttivi del lockdown, si pensi ai mancati introiti da stadio che vengono stimati in oltre 30 milioni solo per la scorsa stagione e incassi minori rispetto ai diritti tv. La Juventus ha avviato una nuova politica societaria, operare meno plusvalenze rispetto alle passate gestioni, gli effetti del new deal bianconero si vedranno, come da comunicati ufficiali, non subito ma a medio termine. In questa stagione, la prima con abbonamenti da stadio finalmente, con l’augurio che i risultati sportivi siano buoni e non pessimi, la Juventus dovrebbe migliorare di molto i propri conti, senza timore di incorrere nella tagliola del Fair Play finanziario Uefa. Tutti gli ostacoli finanziari pendenti legati al lockdown sono state esauriti e non c’è nessun nuovo indebitamento, ciò significa che l’equilibrio finanziario della società potrebbe arrivare, non subito, ma nel giro di un triennio.

Si vocifera che Pavel Nedved sia il più contrariato della dirigenza nei confronti di Allegri e della condizione psico-fisica della squadra, tanto che in questi giorni sono girate, insistenti, notizie riguardanti sue possibili dimissioni. Cosa puoi dirci a riguardo?


4 Il CdA non ha sancito le dimissioni di Nedved, uno dei due dirigenti che optò per il cambio di Allegri alcuni anni orsono. Che i rapporti tra Allegri e il vice presidente non siano idilliaci è storia nota, che Nedved abbia spinto per una soluzione diversa dal mantenimento del Mister ci sta, viste le sue idee, ma la società ha deciso di concedere fiducia al tecnico (condizionata ai risultati). Nedved, in precedenza, non aveva mai pensato ad eventuali dimissioni, questa volta invece l’idea lo ha sfiorato, ciò significa che a fine annata qualche nuova dinamica potrebbe prendere corpo e verificarsi. E obbligo usare il condizionale, ma a fine stagione la situazione Nedved potrebbe subire degli impulsi e degli sviluppi, vale la pena tenere sotto stretta osservazione questa ipotesi.

La pausa nazionali è arrivata, probabilmente, nel momento più opportuno. Allegri dovrà riordinare le idee e trovare il bandolo della matassa. Come si proietta la Juve verso la sfida contro il Bologna?


5 Credo che al ritorno di tutti i giocatori a Torino, subito dopo Monza tutti i ragazzi sono partiti per le rispettive nazionali, si terrà un confronto forte, un faccia a faccia con tutti giocatori da parte del tecnico e non solo, e penso anche agli staff e alla società coinvolti. Vuotare il sacco, parlando di tutto ciò che non ha funzionato, anche delle verità scomode con toni forti, ben vengano se poi si vorrà ripartire uniti e vogliosi di fare risultati. Bisogna riprendere un percorso da Juve, e per farlo lo spogliatoio deve essere unito e compatto per tirarsi fuori da una situazione veramente imbarazzante e non da Juve.

Parlare di cambi di guida tecnica a settembre sembra un’eresia ma le difficoltà riscontrate richiedono grosse riflessioni. Si è parlato di un Allegri appeso a un filo e di un Agnelli non più ultimo baluardo di salvezza dell’allenatore livornese. Cosa dobbiamo aspettarci?

6 Il confronto tra società, presidente e allenatore, ha partorito il rinnovo della fiducia ad Allegri con il presidente Agnelli che ha chiesto all’allenatore di risollevare le sorti della Juventus, in fretta, trovando soluzioni: il tecnico livornese è ciò che deve fare visto che è lui l’uomo deputato a rinvenire soluzioni che eliminino i problemi, un allenatore è pagato per questo. Personalmente mi risulta che sia stata chiesta, sin da subito, l’inversione di rotta con punti e prestazioni. Fiducia ad Allegri per tre motivi, lui è l’allenatore che in passato ha gestito problemi di spessore uscendone vincente, un cambio d’allenatore non sempre crea i risultati sperati, la famosa scossa che tanti tifosi avrebbero preteso, e in ultimo, visti i bilanci, sicuramente la Juventus vorrebbe evitare un’altra voce onerosa di spesa. Il destino di Allegri è nelle sue stesse mani, servono risultati e prestazioni.

Il silenzio del presidente in questa situazione difficilissima è assordante. Perché, secondo te o secondo le tue notizie, Andrea Agnelli non esce allo scoperto per provare a tranquillizzare i tifosi o almeno per spiegare la poco brillante gestione degli ultimi anni?


7 Andrea Agnelli è attore principale della querelle legata alla Superlega. Tra fine anno e inizio 2023 arriverà il pronunciamento della Corte di giustizia europea, penso che quello sia il momento spartiacque per rivedere un presidente più loquace e pubblicamente più presente. Capisco benissimo i tifosi, vorrebbero sentirsi rassicurati, protetti e tranquillizzati in un momento davvero brutto: la società ha agito con due mosse contro la crisi, la conferma di Allegri e la promozione, con maggior responsabilità in termini di campo d’azione e decisioni ad Andreini, ex preparatore di Donadoni, che abbandonato il ruolo da supervisore sarà operativo. Segno che qualcosa non è andato per il verso giusto nella preparazione sin dall’inizio. La speranza che queste due mosse possano rivelarsi produttive e fruttuose in casa Juve sin da subito.