DYNASTY – CAPITOLO 9 | LA RICOSTRUZIONE – DI FRANCO LEONETTI

NONO APPUNTAMENTO PER L’INEDITA RUBRICA A CURA DI FRANCO LEONETTI; DYNASTY, UNA FINESTRA SUL MONDO BIANCONERO PROIETTATA AL FUTURO RISPETTANDO LA VECCHIA TRADIZIONE JUVENTINA.

Champions League matematicamente conquistata. Secondo anno di transizione con l’obiettivo minimo conquistato. Questo non basta però, la Juventus deve porsi obiettivi più alti. Cosa è mancato in questa stagione?

“ Obiettivo fondamentale centrato, traguardo minimo raggiunto certo, ma basilare per introiti, snodi di mercato e il prestigio di ripresentarsi nuovamente sul proscenio europeo della massima competizione continentale. Cos’è mancato? Sicuramente la continuità, sia nel gioco che nei risultati di inizio stagione, quando la Juve ha scialacquato tanti punti che si sarebbero rivelati nodali per lottare per il vertice. La Juve deve giocare sempre per i massimi obiettivi, ma in questa stagione la squadra non è parsa competitiva per la corsa al titolo e per lottare in Europa, anche a causa di tanti infortuni: tanti quelli traumatici e quelli muscolari. Una Juventus con Chiesa, top assoluto, e McKennie che in quel momento di stagione era l’ago della bilancia del centrocampo, avrebbe avuto più opportunità, cosa che spesso i media hanno dimenticato o voluto scordare. Mettiamoci poi l’assenza forzata di Locatelli nell’ultimo mese, anche lui traumatico, i quasi 3 mesi di Danilo ai box, anch’esso traumatico con un problema serio muscolare provocato e Kajo Jorge, mai titolare ma che avrebbe potuto entrare nelle rotazioni, insomma tanti infortuni senza possibilità di far prevenzione vista la natura degli stop. E poi i problemi muscolari di tanti, Bonucci, i cronici Chiellini e Dybala, insomma la Juve è giunta a febbraio, periodo nodale della stagione, con una rosa falcidiata, soprattutto a centrocampo. Per migliorare il roster di pedine, servirà implementare la qualità, scegliendo giocatori integri. La Juve si attendeva molto da Dybala, il suo contributo è stato troppo risicato. Anche il Mister ha compiuti errori di valutazione, però ha saputo portare a casa un lungo filotto di risultati positivi, insomma, quando non si è presenti nelle alte sfere significa che parecchi errori sono stati commessi da tutti, facendo presente che, nel corso della stagione, è parso chiaro a tutti che l’annata sarebbe stata di ricostruzione e ribasamento per ripartire di slancio nella prossima. L’unico aspetto positivo è che la guida tecnica non muterà, mentre l’anno scorso traspariva l’idea netta della società di avviare un nuovo corso in panchina”

Juventus-Venezia è stata la partita di esordio da titolare di Fabio Miretti, un ragazzo che ha fatto vedere tante cose positive.  Nato e cresciuto nella Juventus, ha le potenzialità per fare un percorso sulla falsariga di Marchisio?

“Miretti ha qualità importanti e chi segue U19 e U23 già lo sapeva. Un conto però è fare la differenza nella propria categoria o quasi, un altro è dimostrarsi abile in Serie A. La prestazione contro il Venezia ha deliziato tutti gli spettatori per personalità, capacità di leggere azioni e manovre, verticalizzazioni, conclusioni e saper legare il gioco. Le premesse sono ottime, se il ragazzo saprà mantenere umiltà e testa sulle spalle, Fabio Miretti potrebbe rivelarsi una grandissima sorpresa nel giro di pochissimo tempo. Intanto la società valuterà attentamente tutti i giovani di proprietà per la prossima stagione, Miretti potrebbe intraprendere una carriera come da te citato. A nemmeno 19 anni i numeri ci sono, il carattere forte anche, esordire dal primo minuto con la maglia pesantissima della Juventus e sfoderare una prestazione tale, non è da tutti. E questo fattore è sicuramente rilevante e depone a favore del ragazzo. Credo proprio giocherà altre gare da qui a fine stagione”

Tra una settimana i bianconeri affronteranno l’Inter nella finale di Coppa Italia, una sorta di “rivincita” della Supercoppa Italiana. Come si proietta la Juve verso questa partita?La corsa scudetto delle due milanesi può condizionare la finale?

“ Intanto la Coppa Italia sarà l’ultima possibilità di conquistare un trofeo in questa stagione deludente e per decorare, con un fregio, la casacca del prossimo anno. Una finale e per di più contro l’Inter è sempre un grande appuntamento da giocarsi al meglio e da vincere. La Juve giungerà a Roma con meno peso sulle spalle, visto che in campionato i bianconeri hanno conquistato l’obiettivo minimo del piazzamento Uefa e magari con la possibilità, da parte di Allegri, di recuperare qualche infortunato, vedasi Cuadrado, facendo riposare qualcuno contro il Genoa a Marassi, anche se le defezioni in rosa, purtroppo continuano. La lotta scudetto per i nerazzurri si è fatta serrata dovendo vincere ogni gara, e il dispendio psicofisico sarà elevato e potrebbe farsi sentire. La Juve deve badare solo a se stessa e cercare di disputare una prova buona e compatta, come è accaduto in stagione contro Barella e compagni. L’ideale sarebbe una replica della gara allo Stadium, miglior prestazione dell’annata, si spera con risultato diverso: in quel frangente la Juve mise sotto l’Inter meritando una vittoria schiacciante che, per alcuni fattori, non giunse. La Coppa Italia sarebbe un bel regalo per tutti i tifosi e un’iniezione di fiducia per l’ambiente tutto. Quando si affronta un avversario storico serve salire sul gradino più alto del palco delle premiazioni”

In campionato non ci sono più obiettivi da raggiungere. L’unico, forse, più morale che effettivamente utile, potrebbe essere il sorpasso sul Napoli al terzo posto. Il tuo bilancio sulla Serie A disputata dai bianconeri?

“Sarebbe atteggiamento “da Juve” provare a vincere tutte le restanti partite, raggiungendo la terza piazza. Dal punto di vista del prestigio conta e sposta poco, ma come analisi economica, invece, porterebbe benefici. Il Napoli è distante solamente una lunghezza, quindi l’impresa non sembra così titanica. La Juve incasserebbe un bel premio in caso di terza piazza in graduatoria: il quarto posto distribuisce 16,7 milioni di euro, 2,5 arrivano direttamente dalla Uefa, mentre il terzo scalino attribuisce 21,8 milioni di euro (di cui 5 dalla Uefa), una differenza secca di 5 milioni, non propriamente poca cosa. Certo, non stiamo parlando di una cifra salva bilanci, ma un incasso ulteriore farebbe certamente comodo alle casse bianconere salassate. Aggiungo che in questo finale di stagione vedere alcuni giovani in campo, come accaduto con Miretti, potrebbe risultare un obiettivo importante nella logica della valutazione degli stessi per la rosa della prossima stagione. Insomma, questo finale di campionato può rivelarsi utile sotto alcuni punti d osservazione. Il mio bilancio? Una stagione da sufficienza stiracchiata in campionato, troppi bassi e pochissimi alti, troppe differenze tra le prestazioni fornite, ma l’obiettivo fondamentale del quarto posto è stato centrato, cosa che sembrava assai distante quando la Juve stagnava a metà classifica; annata non soddisfacente e quasi mai brillante, ma non uno sfacelo come qualcuno vorrebbe far credere. Non andare in Champions sarebbe stato un vero disastro, di proporzioni quantificabili in perdite ingenti e meno possibilità di fare mercato”

Ci si avvicina al mercato estivo con ottimismo. Voci di corridoio parlano di un grande mercato. Nomi altisonanti vengono accostati alla Juve. Da Milinkovic Savic a Pogba, da Jorginho a De Jong: Quali sono i ruoli ai quali la dirigenza darà priorità assoluta? Secondo le tue informazioni chi sarà il sostituto di Chiellini per la prossima stagione?

“La Juve ha delineato 4 punti cardine, servono un centrale di difesa, un terzino di sinistra, un regista di centrocampo e un attaccante esterno. I nomi sono tanti sul taccuino della società, quelli da te citati ci sono, bisognerà poi vedere la possibilità di raggiungerli o meno. Personalmente ritengo che serva anche una mezzala di grande peso specifico con gol nelle gambe, a questo proposito Milinkovic e Pogba sarebbero ideali, ma per il laziale, preferito di Allegri, la valutazione  che ne fa Lotito è elevatissima. Su Pogba siamo alle solite, torna o non torna? Ma soprattutto per rivestire la maglia bianconera sarà disposto a tagliarsi l’ingaggio? Jorginho è il prescelto per la regia, ma questo mercato sarà ancora più complicato rispetto alla scorsa estate, perché la dirigenza ha necessità e obbligo di prendere 4 o 5 pedine che possano alzare, e anche di parecchio, qualità, personalità e spirito battagliero questa Juve, indubbiamente da completare in ogni reparto. In più mettiamoci la partenza di Dybala e quella probabile di Bernardeschi. Chiellini? Io, al momento, non darei per scontato l’abbandono del capitano, a fine stagione lui che è di casa, si incontrerà con il Presidente e  valuteranno il meglio per la Juve. Personalmente vedo ancora Giorgione vestire la sua maglia numero tre per la prossima annata”

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