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DECA-DENCE | DI FRANCESCO DI CASTRI

25 Dicembre 2021

DECA-DENCE

Evaristo aveva una strana malattia, che lo faceva dormire per 9 anni ogni 10. Nato il primo agosto del 1964, rimase sveglio fino al 31 luglio 1965, e poi si addormentò.
Nel 1974 aveva 10 anni e la prima cosa che fece appena sveglio fu accendere la tv e guardare un notiziario. Un cronista iniziò a snocciolare un elenco di calciatori: Zoff, Scirea, Bettega, Causio, Damiani, Anastasi, Cuccureddu, Gentile, Capello, Furino, Morini e Altafini. Si innamorò di quella squadra che aveva tutti i colori, sommati nel bianco, e che non ne aveva nessuno, ritratti nel nero.
Quella squadra lo accompagnò per tutto l’anno e prima che gli toccasse rimettersi a dormire, Evaristo gioì per la vittoria nel campionato di calcio.
Nel 1984, Evaristo si svegliò ed andò subito a cercare la sua squadra del cuore; la trovò ancora lì, ma erano cambiati quasi tutti i nomi: Favero, Scirea, Bonini, Cabrini, Platini, Briaschi, Rossi, Boniek, Tardelli, Vignola, Tacconi e Brio. Solo Scirea era ancora lì.
A gennaio vide la vittoria in Supercoppa Uefa e a maggio la sciagurata notte dell’Heysel, e si riaddormentò con la morte nel cuore.
Nel 1994, erano cambiati tutti i giocatori della squadra del cuore di Evaristo, che vide Ravanelli, Del Piero, Ferrara, Marocchi, Di Livio, Vialli, Peruzzi, Paulo Sousa, Torricelli, Tacchinardi, Porrini e Conte vincere Campionato e Coppa Italia (e perdere la Coppa Uefa in finale), per poi riaddormentarsi.
Nel 2004, con solo Alessandro Del Piero ancora presente, Evaristo vide il trionfo in campionato di Thuram, Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Ibrahimovic, Emerson, Del Piero, Nedved, Zalayeta, Blasi e Zebina. Per sua fortuna, si addormentò, quindi non si accorse di quello che accadde in quegli anni. Ma anche molti tifosi svegli erano dormienti, a quei tempi.
Nel 2014, con il solo Buffon superstite, vide il trionfo in Campionato e in Coppa Italia di Bonucci, Marchisio, Pereyra, Lichtsteiner, Tevez, Buffon, Morata, Chiellini, Llorente, Vidal, Pogba, Padoin, Evra e Pirlo, e si addormentò felice per la sua Juventus, come sempre.

Nel 2024 Evaristo si sveglierà, e probabilmente non ci sarà nessuno di quelli che aveva già visto trionfare dieci anni prima. Solo di una cosa è certo Evaristo: la Juventus, anche vista un anno ogni dieci, vince sempre qualche trofeo, qualche coppa, qualche campionato.
Attenzione a darla per spacciata, a celebrare il “de profundis”. Ormai dovremmo averlo imparato a memoria, che è sbagliato immaginare decenni di stenti (come qualcun altro è abituato a fare, d’altronde).
È giusto che tra un ciclo e l’altro ci siano anni di “rifondazione”, nessuna squadra, neanche il Real Madrid o il Bayern vincono SEMPRE. Ma sono capaci di reinventarsi ogni volta per aspirare al massimo.
E lo faremo anche noi. Non sappiamo quanto ci vorrà, e se Evaristo vedrà la Juve trionfare nel 2025. Ma anche noi, nel profondo del nostro cuore, lo sappiamo, che torneremo a vincere. Prima, o poi.
Perché la Juventus non muore letteralmente mai.

Di FRANCESCO DI CASTRI