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DEL DISAGIO E DELLE PENE | DI MIRKO NICOLINO

Luglio 31

DEL DISAGIO E DELLE PENE | DI MIRKO NICOLINO

Manca ancora un mese alla fine del calciomercato, circa 20 giorni all’avvio del campionato di Serie A e sui social network ci sono già suicidi di massa da parte di tifosi della Juventus, oltre che insulti e minacce alla società, i suoi dirigenti, l’allenatore, molti giocatori della rosa, la proprietà. Sono juventini del resto, anche se detestano praticamente tutto ciò che c’è al momento nella squadra per cui fanno il tifo. Si chiama disagio ed è una delle caratteristiche peculiari dei social network, che costringono chi ne fa un uso sano a patire delle pene ogni giorno nuove. Essendo piattaforme frequentate praticamente da tutto il globo terrestre, ogni giorno il disagio assume forme nuove e a nulla serve bloccare o silenziare determinati account, tanto ne vengono creati di nuovi, con foto di cartoni animati o personaggi famosi, nomi esotici o totalmente di fantasia, ma che sanno tutto lo scibile umano.
Questi account sono delle vere enciclopedie e quando si parla di calcio si possono trovare i massimi esperti della materia. Così natogobbo78 può dire che Giuntoli deve subito andare via perché Facundo Gonzalez, che non ha mai giocato una partita in vita sua in una prima squadra, non può e non deve andare in prestito, ma essere subito titolare alla Juventus assieme a Bremer e Danilo. Fragolino82 ne sa di preparazione atletica più di Folletti (4 volte miglior preparatore della Serie A), ma anche di qualsiasi altro luminare del corpo umano. Limonaconme84, invece, sa che Allegri non allena, non è in grado di organizzare una seduta di lavoro, mentre lei dal suo divano farebbe correre i giocatori della Juventus a 100 all’ora.
Uno dei refrain della storia recente, ad esempio, sono i giudizi sulle sedute di allenamento sulla base di pochi secondi pubblicati sui social network. I giocatori si cimentano a fine lavoro in sfide di vario tipo? Allora vuol dire che non si allenano, non sono stanchi e pensano solo a cazzeggiare. Subito dopo viene pubblicato un video in cui viene ripresa una seduta intensa con i giocatori stremati a terra? Video fake, creato dalla società ad arte per nascondere le deficienze degli staff. Insomma, in uno dei club più importanti al mondo, non si fa quello che si dovrebbe fare e nessuno prende provvedimenti, a partire da chi tira fuori i soldi, passando per un direttore sportivo che fino a prima che firmasse con la Juventus, era ritenuto il numero uno del settore.
Semplicemente, buona parte delle persone che frequentano i social network – la vita reale per fortuna non sempre trova corrispondenze precise – trovano terreno fertile ai propri sfoghi e al proprio disagio totale. Nello specifico, in questo momento storico, i supporters della Juventus, soprattutto quelli giovani, che non ricordano anche cicli “perdenti” decennali, che hanno vissuto solamente i 9 anni di un ciclo irripetibile, non riescono a gestire la rabbia per i mancati risultati. Come se nella vita e nello sport nessuno sbagli mai e abbiano successo sempre tutti. La Juventus vince in media uno scudetto ogni 4 anni, un titolo ogni 3 anni, ma non va bene, se ne devono vincere 5 all’anno, altrimenti sei un mediocre che si accontenta dell’infimo.
Discorsi fuori da ogni logica, lontani da qualsiasi contatto con la realtà. La Juventus non è mai stata in lotta per lo scudetto negli ultimi 3 anni, con due allenatori diversi e ruotando tanti giocatori. Perché? Si sono commessi degli errori e nel frattempo altri sono stati più bravi. Nonostante la Juve – a grande richiesta della piazza social – stia continuamente abbassando l’età media della rosa, passata dai quasi 30 anni dell’ultimo scudetto, ai 26,7 dell’ultima stagione. E con la prospettiva di scendere sotto i 26 anni in questo mercato. Ora non va bene nemmeno questo, bisognerebbe giocare direttamente con i 15enni…
Sui social c’è chi sa che “facendo così si vincerà subito lo scudetto”, “facendo cosà la Champions sarà nostra”. Eppure Giuntoli lo ha spiegato molto bene durante la sua presentazione e non mi sento di aggiungere altro, visto che si tratta di un mostro sacro del mestiere. “La Juve deve lavorare di più degli altri e sperare che poi i risultati dicano che ha anche lavorato meglio degli altri. Quando torneremo a vincere? Non sono un indovino”.

Mirko Nicolino

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Data:
Luglio 31
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Luogo

Torino
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