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É IL FALLIMENTO DEL CALCIO ITALIANO? NO, È SEMPRE IL FALLIMENTO DI CHI PROVA | DI DARIO PELLEGRINI
17 Marzo 2022

É IL FALLIMENTO DEL CALCIO ITALIANO? NO, È SEMPRE IL FALLIMENTO DI CHI PROVA | DI DARIO PELLEGRINI
Non sto a fare un’analisi tattica sulla partita di ieri, anche perché, la lettura mi sembra semplice: la Juventus é caduta contro una squadra che usa le sue stesse armi. Prima di tutto mettere in difficoltà l’avversario, per il resto si vedrà. Astenersi quindi amanti di Emery, il quale, nella sua storia ci ha fatto vedere squadre più propositive del Villareal ma, da tecnico astuto e con esperienza europea, ha concesso il pallino del gioco alla Juventus cercando di colpirla una volta calato il suo impeto. Se così possiamo chiamarlo.
Se criticate Allegri, coerenza vorrebbe, criticaste pure il tecnico spagnolo: l’approccio é stato identico. Vorrei però soffermarmi sul fatto che la sconfitta della Juventus non sia la sconfitta del calcio italiano. È vero.
É altrettanto vero che, gli anni scorsi, grazie a questa derelitta società abbiamo potuto continuare ad avere rappresentanza in Champions.
Dietro? Il vuoto. Innanzitutto dovremmo, al solito, analizzare la parola “fallimento” e rimodulare il significato ma lasciamo perdere questo argomento.
Vorrei far notare a Lor signori quanto successo in Europa in questi anni, Juventus a parte: ho visto società giocarsi ottavi di finale con le riserve perché concentrate sul campionato.
Ho visto, molte altre compagini, uscire più volte ai gironi.
Ho visto poi, le stesse, snobbare completamente l’Europa League.
É vero, quella di ieri é la sconfitta della Juventus contro il Villareal, non la sconfitta del calcio italiano contro quello spagnolo. É la sconfitta di chi ci prova e di chi, al suo fianco, in 10 anni non ha, quasi, mai trovato una compagine capace di eguagliarne i risultati: ultimamente abbiamo avuto l’ Inter, a cui, da italiano, auguro di continuare ad esprimere buone prestazioni in Europa dopo la finale di Europa League e gli ottavi contro il Liverpool.
Per il resto il niente. Quella di ieri é la sconfitta della Juventus, come la scorsa settimana é stata la sconfitta dell’ Inter. Il resto sono solo le parole di chi, mascherato da un ipocrita nazionalismo, giudica gli altri senza averne il rispetto.
Sono le parole di chi non aspetta altro che un’eliminazione per poter parlare di fallimento.
Sono le parole di chi non ci prova nemmeno e sta comodo, sul divano di casa, a giudicare in base alle simpatie.
Da tifoso sono fiero di aver provato le emozioni di alcune notti europee, seppur negative ultimamente.
Da giornalista questo inutile teatrino mi annoia: sarebbe più giusto dare spazio ad altre interpretazioni piuttosto che fomentare inutili polemiche.
No, non é la sconfitta del calcio italiano perché il sistema calcio in Italia é ben lontano da un ottavo di finale di Champions League.
Da Lunedì tutti a tifare la Nazionale sperando in un miracolo di alcuni ragazzi che già hanno fatto molto per noi e per il nostro sistema.
E se non ci riusciranno? Se così sarà, purtroppo il rischio esiste, allora ecco che tutti saranno pronti a salire sul carro del fallimento, dimenticandosi di tutto il resto.
Segnatevi queste parole e sperate non abbiano un seguito: a Mancini e Gravina hanno già preparato il patibolo.