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IL DELITTO PERFETTO, GIUNTOLI E ALLEGRI | DI MIRKO NICOLINO

Maggio 23

IL DELITTO PERFETTO, GIUNTOLI E ALLEGRI | DI MIRKO NICOLINO

Dice un tale: possibile che i giocatori non si aspettassero la penalizzazione e che non siano riusciti dunque a giocare lo stesso alla morte ad Empoli? Chiaro sia andata esattamente come temessero, ma quando sei in mezzo hai sempre quella piccola speranza che alla fine arrivi una sorpresa positiva. Nel riscaldamento dl match del Castellani, chi sa già che dovrà lasciare la Juve ha perso gli ultimi residui di motivazioni mollando gli ormeggi. Non è rimasto più niente della Juventus, che aveva già perso la dirigenza, poi ha via via perso anche l’allenatore, rimasto da solo a capo dell’area tecnica, e infine si è sciolto come neve al sole anche il gruppo.
È una stagione tragica, uno stillicidio, come ha avuto giustamente il coraggio di dire Massimiliano Allegri ieri sera. Ancora una volta è stato l’unico baluardo a difesa della Juve dopo le blande parole di Francesco Calvo e l’ancor più blando comunicato della società. Non che un attacco letterario al sistema avrebbe sortito qualche effetto, ma quantomeno avrebbe dato l’idea ai tifosi che ci fosse qualcosa ancora in cui credere. Non c’è rimasto più nulla della Juventus, che per la seconda volta dopo Calciopoli vede azzerarsi tutto. La proprietà è chiusa sulla torre del suo castello, nuovi dirigenti non li si vede pubblicamente più da tempo e l’allenatore, per sopperire alle mancanze di altri reparti, non è riuscito a con cenarsi su quello che doveva fare, ovvero l’allenatore.
È naufragato anche lui e non ha scuse, Max Allegri, ma quantomeno ha provato a difenderci fino alla fine. È rimasto isolato e si è anche isolato, convinto che lo dovessero prendere in considerazione nella scelta del nuovo direttore sportivo. In una situazione normale non dovrebbe esistere una cosa del genere, nel contesto nel quale il tecnico livornese è stato praticamente a capo dell’area sport nell’ultima stagione, una parte di ragione l’avrebbe. Detto questo, la decisione è stata presa e Max può farci poco: Calvo, per ordine di Elkann, ha strappato il sì di Cristiano Giuntoli, cui va il nostro più grande in bocca al lupo.
A meno che non accada la fine del mondo, all’ormai ex direttore sportivo del Napoli è demandata la ricostruzione della Juventus (vedremo con quale allenatore…), un nuova autogestione, nella quale dovrà efficientare le risorse, vendendo e andando a caccia dei nuovi Kvaratskhelia. Posto che sia lui che Spalletti si sono giustamente convinti che a Napoli non possano fare di più di quanto fatto nella stagione che volge al termine, Giuntoli ha avuto un bel coraggio ad accettare questa Juventus, che non ha né capo né coda e che sarà ancora penalizzata nel prossimo filone stipendi.
Sì, perché come anticipato da Evelina Cristillin pubblicamente (immaginate un’intercettazione con le sue ammissioni), l’Uefa non perdonerà alla Juventus la Superlega, a meno che la proprietà bianconera non faccia pubblica ammenda e chieda scusa a Ceferin. Esattamente come avvenuto con le plusvalenze, senza alcuna violazione di una norma, ma richiamando la generica slealtà sportiva e dando una sanzione in punti mai motivata, il 15 luglio arriverà un’altra stangata dal filone stipendi-agenti-partnership. Un’altra sentenza politica che darà un altro colpo ad un’inerme e indifesa Juventus, che a sua volta sarà poi affondata dall’Uefa. La volontà del suo presidente è quella di estromettere i bianconeri per più anni dalle coppe, minimo 3 massimo 5. Bisogna solo trovare il giusto espediente, che potrebbe essere anche in questo caso la slealtà sportiva.
Difficile che venga richiamato il settlement agreement o i bilanci: nessuno processo ordinario ha fin qui stabilito irregolarità contabili e senza di quelle è difficile inventarsi qualcosa su questo versante. Come funzioni l’asse tra governo del calcio europeo e quello italiano, però, ormai lo conosciamo molto bene e visto che nelle stanze dei bottoni, ritenuti luoghi da non frequentare per chi ha stile sabaudo, la Signora non riesce ad avvicinarsi, finirà nel peggior modo consentito.
Ai tifosi servirà tanta pazienza, almeno fino al prossimo giro. Sì, perché se la Juve tornerà presto a vincere e lo farà di nuovo a lungo, così come già accaduto nel 2006 e ora nel 2023, altri giri sulle giostre delle penalizzazioni sono altamente probabili.

Mirko Nicolino

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Data:
Maggio 23
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Luogo

Torino
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