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JUVE: ENNESIMO DERBY, ALLEGRI DA RECORD E LA CURVA È DEFINITIVAMENTE TORNATA | DI MIRKO NICOLINO
Ottobre 8

JUVE: ENNESIMO DERBY, ALLEGRI DA RECORD E LA CURVA È DEFINITIVAMENTE TORNATA
Quando Juventus e Torino si affrontano, solitamente non c’è partita. E non c’è stata nemmeno in questa occasione, con la Vecchia Signora che ha avuto la meglio dei granata con il più classico dei punteggi. Alla fine della giornata, dunque, i supporters bianconeri (quelli sani, non quelli che continuano a fare polemiche anche dopo una vittoria netta) possono archiviarla come una gran bella festa. Le condizioni, del resto, a parte le assenze pesanti di Chiesa e Vlahovic, c’erano tutte, anche perché l’aumento di capitale di 200 milioni da parte della proprietà aveva iniettato nuovo entusiasmo nell’ambiente.
Quello di immettere soldi freschi nelle casse del club, però, non è l’unico progetto che la società torinese ha portato avanti negli ultimi tempi, perché la diplomazia è stata molto attiva per riportare il tifo organizzato nella curva, concedendo anche l’ingresso di bandieroni e tamburi. Ed è tutta un’altra musica all’Allianz Stadium con gli ultrà che martellano dal primo all’ultimo minuto supportando la squadra. Posto che i tifosi non fanno gol, c’è da dire che storicamente la casa bianconera è stata un fortino anche per l’atmosfera che si faceva respirare agli avversari e averla recuperata rappresenta un importante punto a favore.
Quanto alla gara, il primo tempo è stata una sorta di altalena, con la Juve che è partita forte, per poi lasciare l’iniziativa al Torino nella parte centrale della frazione di gioco e riprendersela dopo la mezzora con una costanza che però ha portato ad una sola occasione chiara da gol. C’è da dire, comunque, che in tutto ciò, i granata hanno chiuso il primo tempo senza nemmeno una conclusione a rete.
La ripresa, invece, è stata interamente di marca bianconera, che sebbene siano riusciti a sbloccarla solamente sugli sviluppi di un calcio da fermo, e sempre da corner sia arrivato il raddoppio, la Vecchia Signora ha creato sicuramente di più della formazione di Ivan Juric, non concedendo praticamente nulla, se non una conclusione blanda nei confronti della quale Szczesny non ha patito alcun pericolo. Decisiva per cambiare l’inerzia della partita la sostituzione nell’intervallo di uno spento Miretti con Milik che, per sua stessa ammissione non stava benissimo e di conseguenza non era in grado di giocare dal 1’, ma a gara in corso si è rivelato preziosissimo.
La sua tecnica e i suoi centimetri hanno reso più fluido lo sviluppo della manovra della Juve e inoltre messo in allarme la retroguardia del Torino sui crossi provenienti soprattutto dal piede di Kostic. Per il resto, grande prestazione di Bremer, che ha letteralmente annullato Zapata e in più ha resistito in campo con un turbante di Chielliniana memoria dovuto ad alcune ferite rimediate in occasione del gol di Gatti. Molto bene anche l’ex Frosinone, non solo per la rete, e capitan Danilo. Segnali molto incoraggianti da Weah, che quando si accende dà l’impressione di poter fare molto male agli avversari. Applausi anche per Kean e il subentrato Yildiz, che in pochi minuti a disposizione ha confermato di avere talento e tutte le carte in regola per diventare molto forte.
Quanto a Massimiliano Allegri, oltre a prendersi gli applausi e icori della Curva Sud, ha messo assieme nuovi record. Il tecnico livornese, nell’era dei tre punti è ora l’allenatore più vincente della Serie A con 289 successi. E non è tutto, perché la sua media di vittorie nei derby della Mole è impressionante: 13 su 17, contro i 13 su 31 di un mostro sacro come Giovanni Trapattoni. Giustamente criticato nelle passate settimane, giusto che anche lui in questo caso si prenda degli elogi.