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JUVENTUS: TRE INDIZI FANNO UNA BUONA PROVA | DI STEFANO DENTICE

Settembre 4

JUVENTUS: TRE INDIZI FANNO UNA BUONA PROVA | DI STEFANO DENTICE

Come si suol dire, tre indizi fanno una prova. E nel caso della Juventus, le prime tre partite della nuova stagione forniscono indizi positivi: sette punti in tre match, sei gol realizzati, uno subìto e terzo posto in classifica alle spalle di Inter e Milan appaiate entrambe a nove punti. L’esordio stagionale di Udine ha fatto luccicare gli occhi a tanti tifosi juventini che, soprattutto nel primo tempo, hanno assistito a un’ottima prestazione della squadra di Massimiliano Allegri, dove nei primi quarantacinque minuti in terra friulana ha dominato in lungo e in largo con l’Udinese di Sottil, battendola poi con un sonoro 3-0. Invece, nel debutto casalingo all’”Allianz Stadium”, ecco l’1-1 contro il buonissimo Bologna di Thiago Motta. Lì, in quella gara, la performance di Danilo e compagni è stata a dir poco deludente, specialmente nella prima frazione di gioco, a differenza di un secondo tempo leggermente migliore ma che, purtroppo, non è servito a centrare la vittoria. A Empoli, invece, dove la Vecchia Signora ha espugnato lo stadio “Carlo Castellani” vincendo 2-0, sono giunte indicazioni molto positive, poiché i bianconeri hanno ampiamente meritato il bottino pieno, senza correre quasi mai particolari rischi e, al contrario, producendo numerose occasioni da rete che con un pizzico di lucidità, killer instinct e una maggiore dose di fortuna in più, avrebbero permesso alla Juve di tornare a Torino con un punteggio assai più largo. Ora arriva la pausa a causa delle nazionali, per poi (ri)tornare dopo la sosta pronti ad affrontare una Lazio che, ad oggi, ha collezionato solo tre punti in tre giornate. Tracciando un rapido bilancio di questi primi 180 minuti di Serie A, le sensazioni sono positive. Szczęsny, Danilo, Bremer, Weah, McKennie, Rabiot, Cambiaso, Vlahović e Chiesa hanno offerto prestazioni più che confortanti. Perin, chiamato in causa con i felsinei e con l’undici di Paolo Zanetti per via dell’infortunio del portiere polacco, è sembrato sicuro e affidabile, Yildiz, Iling-Junior, Kostić, Milik e Kean hanno risposto «presente!» quando sono stati schierati, mentre meritano un capitolo a parte Alex Sandro, Miretti, Fagioli, Locatelli, Pogba e Gatti. L’ultratrentenne brasiliano, titolare nelle prime due partite, continua ad assomigliare sempre più al cugino di terzo grado rispetto a quello ammirato al Porto e nei primi due anni in maglia Juventus. Infatti, anche se impiegato da braccetto di sinistra nella difesa a 3, non riesce più a garantire prestazioni di livello assoluto nemmeno invocando l’aiuto di San Giovanni Battista e della Madonna della Consolata. Miretti pecca di discontinuità all’interno dello stesso match, alternando buone giocate e brillanti recuperi a passaggi completamente fuori misura o errori tecnici piuttosto pacchiani. Fagioli, non ancora al meglio della condizione, servirà come il pane quando tornerà al 100% della forma, perché Madama ha bisogno delle sue geometrie, della sua visione di gioco e della sua capacità di gestire il pallone in momenti delicati della gara. Locatelli, in posizione di playmaker, non si è ancora calato del tutto nel ruolo, anche perché nasce principalmente mezz’ala, per cui a volte fa fatica a orchestrare la manovra come un vero e proprio regista, ma allo stesso tempo, in quella posizione, è utilissimo nello schermare davanti alla difesa. Pogba, sperando che gli esami dovuti alla fitta che ha avvertito a Empoli non riservino brutte sorprese per l’ennesima volta, è tutt’ora il centrocampista tecnicamente più valido in organico. Con il Bologna, per esempio, è stato lui ad avviare l’azione con un delizioso filtrante per Iling-Junior, autore del cross a Vlahović che ha fissato il punteggio sull’1-1. Invece, per ciò che concerne Gatti, l’auspicio è che lui (ri)torni a essere titolare inamovibile come braccetto di destra della difesa a 3, con conseguente dirottamento sul centrosinistra di capitan Danilo, proprio per sostituire una volta e per sempre l’imbolsito Alex Sandro. Dopo tre giornate di campionato, i prodromi e i segnali sono positivi sia dal punto di vista della classifica che, tutto sommato, anche sul piano della qualità del gioco. Urge migliorare ancora tanto nella gestione complessiva dei novanta minuti, ma ciò che conta è che la Juventus c’è e si fa sentire. Allegri e i suoi hanno una voglia matta di riscatto. Sono desiderosi di disputare una stagione da protagonisti, all’altezza della gloriosa maglia bianconera. Giocando una sola competizione fino a dicembre, poiché la Coppa Italia inizierà a gennaio per la Juventus, il diktat è quello di alzare sensibilmente l’asticella delle prestazioni per racimolare più punti possibili da qui fino alla fine del 2023. La partenza con il piede giusto c’è stata, la strada da percorrere è ancora lunghissima e tortuosa, ma l’ottimismo e la fiducia crescono. La Vecchia Signora deve tornare a ricoprire il ruolo di attrice principale, come le compete, come la storia insegna. Possibilmente con l’aiuto dell’intera tifoseria, di vitale importanza per far sì che la Juventus possa tornare a trionfare come il suo DNA impone.

di Stefano Dentice

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Data:
Settembre 4
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Luogo

Empoli