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L’EDITORIALE – CHI HA PAURA DEL FUTURO, SCENDA PURE DAL CARRO | DI MIRKO NICOLINO

22 Marzo 2022

L’EDITORIALE – CHI HA PAURA DEL FUTURO, SCENDA PURE DAL CARRO | DI MIRKO NICOLINO

Piaccia o meno, nella giornata di ieri la Juventus ha preso una decisione forte, progettuale. Gli effetti saranno immediati, ma i risultati potremo analizzarli solo dopo un mini-ciclo. Di sicuro alla Continassa la musica è cambiata: ora c’è un amministratore delegato forte che prende le decisioni essendo lui il primo responsabile di fronte alla presidenza e alla proprietà. Entrato nella dirigenza in punta di piedi, Maurizio Arrivabene ha preso potere con il passare delle settimane ed ora inevitabilmente ne detta la linea. Del resto, è stato messo lì da John Elkann anche e soprattutto per questo: basta spese folli, plusvalenze e altri artifici, ogni euro che esce dalle casse della Juve deve essere giustificato.

Federico Cherubini e Massimiliano Allegri dettano la linea sportiva anche di comune accordo con il vicepresidente Pavel Nedved, poi però deve esserci il timbro dell’amministratore delegato. Che ha già detto sì al ritorno di Francesco Calvo, ex direttore commerciale e Chief Revenue Officer che ha lasciato la Juventus nel 2015 per esperienze con Barcellona prima e Roma poi. Limati i dissapori passati con il presidente Agnelli (in mezzo anche una questione sentimentale), Calvo con ogni probabilità rientrerà a Torino per rafforzare la dirigenza e tornare a lavorare con Arrivabene dopo la parentesi in Philip Morris.

Insomma, la Vecchia signora vuole aprire un nuovo ciclo al più presto e lo sta facendo anche andando ad innestare tasselli importanti nello staff dirigenziale. Di pari passo agli avvicendamenti cui stiamo assistendo nella rosa. In questo devo dare atto al mio amico Benedetto Croce: “Vedrai che con il passare dei mesi a Dybala offriranno sempre meno, fino a quando non gli offriranno più nulla”. Una sorta di profezia che si è avverata proprio ieri, con Arrivabene che ha deciso di non formulare alcuna proposta al numero 10 per il rinnovo di contratto. Chiudendo di fatto un’era, perché dopo 7 anni i bianconeri ripartiranno in estate senza l’argentino e con ogni probabilità con un progetto tattico differente.

Spiace, ovviamente, ma dare dei giudizi ora è assolutamente prematuro. Allo stesso modo non comprendo chi oggi ha paura del dopo Dybala. Paura di cosa? La storia dice che i campioni vanno, ma la Juventus resta. Il punto di forza di questo club è stato sempre quello di ripartire, anche dalle difficoltà e anche senza i suoi giocatori più rappresentativi. È successo nel dopo Platini, Baggio, Zidane, Del Piero, Tevez e compagnia. Perché la Juventus dovrebbe “finire” domani senza Dybala? È chiaro che anche io sia ora molto curioso di capire quali saranno le prossime mosse, perché mi aspetto dalla società innesti importanti per innalzare il tasso tecnico dell’attuale rosa. I segnali sono incoraggianti, ma anche lì, fino a che non ci saranno degli annunci ufficiali, non ha senso dare dei giudizi positivi o peggio fasciarsi la testa prima di romperla.

Addirittura c’è chi annuncia dimissioni dal tifo e disdette di abbonamenti e pay TV. Vi do una notizia: non fate uno sgarbo a nessuno se non a voi stessi ,rinunciando a quella che dovrebbe essere una passione. Il calcio e il tifo devono aiutarci a vivere meglio, non a soffrire e incattivirci. Chi non ci crede più perché domani non ci sarà più Dybala, o ha paura del futuro senza l’argentino, scenda pure dal carro, nessuno ne sentirà la mancanza. Pensare che Arrivabene o chi per lui prenda una decisione per il male della Juventus, sappia che anche l’ad è di passaggio e se non farà bene sarà silurato senza problemi. Detto questo, dopo questa stagione di transizione, dalla prossima io per primo mi aspetto che la Juve torni a lottare per lo scudetto e che l’obiettivo in Europa sia superiore agli ottavi di Champions. Allegri è avvisato, non ci saranno sconti nemmeno per lui.

Mirko Nicolino