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L’EDITORIALE – CI SONO SPIRAGLI, SERVE UNA RISPOSTA SUL CAMPO | DI MIRKO NICOLINO
Gennaio 30

L’EDITORIALE – CI SONO SPIRAGLI, SERVE UNA RISPOSTA SUL CAMPO| DI MIRKO NICOLINO
Ci sono spiragli, serve una risposta sul campo
Non ci aspettavamo nulla di diverso dalle motivazioni della CAF, la Corte di Appello Federale, che ha sanzionato la Juventus con 15 punti di penalizzazione per le plusvalenze. Alla Juventus venivano contestate irregolarità amministrative per le quali le pene previste sono ammende, invece è stata condannata per l’articolo 4, ovvero per aver “taroccato” il campionato. Lo sapevamo già e le motivazioni non fanno altro che confermare i timori che normalmente si hanno di fronte ad una giustizia letteralmente sommaria. I giudici della Corte d’Appello scrivono sostanzialmente che la Juve faceva ricorso delle plusvalenze a tavolino, che gli stessi dirigenti parlando tra di loro ammettevano che la situazione fosse “brutta” e che anche se le plusvalenze non sono punibili, i dirigenti bianconeri hanno avuto condotte moralmente discutibili.
Insomma, ancora una volta la Vecchia Signora viene punita per il sentimento popolare e addirittura le motivazioni sostengono che se vizio di forma c’è stato, ovvero se i 30 giorni per la revocazione sono stati sforati, è perché c’erano tanti elementi nuovi. Insomma, ci sono appigli di forma sui quali la difesa bianconera può fare indubbiamente qualcosa al Collegio di Garanzia del Coni, ma è davvero un peccato non potersi difendere nel merito da accuse assai discutibili. Il processo ordinario non è ancora iniziato, ma informative, intercettazioni (solo alcuni stralci ben selezionati) e tesi dell’accusa rappresentata dai Pm di Torino sono definiti come prova provata di un sistema che ha taroccato il campionato. Per le altre squadre, si legge nelle motivazioni, non ci sono addebiti da parte dei magistrati di Torino, né ovviamente da parte di altre procure, quindi “ha stato la Giuve da sola”.
Con tutto il rispetto, sembra tanto una sentenza scritta da un tifoso antijuventino qualunque su un social network, soprattutto quando si definisce la “prova delle prove” il cosiddetto “Libro Nero di Fabio Paratici”. Di quante pagine consta questo libro? Una, anzi mezza, poiché è un foglio A4 strappato sul quale Federico Cherubini aveva annotato alcune osservazioni sull’operato dell’ex diesse bianconero. Pleonastico parlare ancora di questo aborto giuridico, ma attenzione perché Ivan Zazzaroni, sempre ben informato sulla vicenda con il suo Corriere dello Sport, dice a Pressing che il vento sta cambiando, che “basta parlare con i presidenti di Serie A” per comprendere come il “sentimento” tema seriamente una pesante penalizzazione della Juventus.
Il calcio italiano sta male, dai diritti TV (la prima fonte di guadagno dei club) arriveranno meno soldi nel prossimo accordo, quindi di prospetta un peggioramento della situazione. Senza la Juventus, andrebbe molto peggio ed è questa la paura di un sistema che è consapevole di aver partorito una sentenza per certi versi imbarazzante. Che per giunta sta falsando il campionato della Juventus e di altre squadre. Attenzione: il Napoli merita lo scudetto che ha già praticamente vinto, ma è indubbio che con la penalizzazione dei bianconeri la competizione si sta falsando. Al netto degli errori di Allegri, che sono lì e nessuno può negarli, è indubbiamente difficile trovare le motivazioni in un campionato nel quale i giocatori non conoscono ad oggi le prospettive. Alla Juve restituiranno i 15 punti? Ne daranno altri? In quale categoria giocherà l’anno prossimo?
Stiamo parlando di miliardari e privilegiati, avete ragione, ma pur sempre uomini di carne e con sentimenti. Non sapere quale sarà il loro presente e futuro lavorativo e familiare non può non causare disorientamento e paure. Non deve essere un alibi, ma è inevitabile che in certe partite le motivazioni saranno più alte e in altre meno alte. Probabilmente nelle coppe vedremo un impegno di energie mentali superiori e in campionato inferiori? Si sta letteralmente dilaniando sportivamente ed economicamente una società che con i suoi soldi “veri” ha tenuto in piedi il giocattolo. Basta guardare questa sessione invernale del mercato per avere sotto gli occhi lo stato dell’arte. Chi lo nega può essere solo in malafede.