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L’EDITORIALE – DALLE PLUSVALENZE AGLI STIPENDI, ANDATA E RITORNO | DI MIRKO NICOLINO

9 Dicembre 2022

L’EDITORIALE – DALLE PLUSVALENZE AGLI STIPENDI, ANDATA E RITORNO | DI MIRKO NICOLINO

Sono giorni caldissimi per il tifo bianconero, inutile provare a negarlo, perché il bombardamento mediatico mi rendo conto sia incessante e “ficcante”. Ci sono testate giornalistiche stanno producendo addirittura diverse decine di pezzi al giorno sulla Juventus e l’inchiesta Prisma. Si sta dando ovviamente grande visibilità alle tesi dei pm, ovvero solo all’accusa, tralasciando ad arte quello che pensano i giudici, che hanno già stoppato alcune richieste dei pubblici ministeri. Le oltre 500 pagine dell’inchiesta, circa 130 giorni di intercettazioni ad 11 tesserati della Juventus, sono in possesso di diversi colleghi che ormai non fanno altro che selezionare quotidianamente le parti da sparare a bomba anche sui social network e alimentare così il sentimento popolare.
Non c’è nessun lavoro critico, semplicemente fanno i passacarte della procura, fanno le fotocopie e le spacciano per articoli. È così che la famosa “carta di Ronaldo”, prima è stata ritrovata, poi ricostruita, infine non c’è mai stata, ma potrebbe essere lo stesso CR7 a fornirla alla Procura. Tante idee e pure confuse che i megafoni riportano a pappagallo senza chiedersi nemmeno cosa stanno pubblicando. Lo abbiamo già visto con il caso Suarez, quando si paventavano epiloghi processuali fantasiosi, senza un minimo di conoscenza delle leggi e dei regolamenti sportivi. Saltano di palo in frasca prospettando scenari apocalittici, che riescono anche a fare presa su una buona fetta di juventini. Altra storia sono quelli che l’amico Guido Tolomei definisce “gli antijuventini travestiti da Juventini che fanno gli antijuventini”.
Si è partiti dalle plusvalenze per le quali la Juventus ha già ottenuto l’assoluzione totale da parte della giustizia sportiva, oltre ad essere uscita indenne definitivamente nel 2018 da una precedente inchiesta dello stesso pool torinese sui bilanci della Triade. Nessun club è mai stato condannato dalla giustizia sportiva oppure da quella ordinaria per le plusvalenze, tanto che per un certo periodo l’attenzione nei giorni scorsi è passata verso la manovra stipendi. Nell’ordine la Juventus è stata accusata di pagamenti in nero, di false fatturazioni, di false comunicazioni, ma ancora di concreto non si è visto nulla. Sull’operazione ci sono ben 5 differenti pareri tecnici e la Juventus continua ad essere sicura che, in un modo o nell’altro, alla fine ha agito correttamente.
Tanto fumo e per ora poco arrosto, tanto che da qualche ora i media sono tornati a coppe sulle plusvalenze, addirittura su quelle che si volevano fare e non si sono fatte. Al vaglio dei magistrati di Torino ci sono delle “idee” di scambio tra Juve e Barcellona, ma anche tra i bianconeri e il PSG o altri club italiani, che erano stati pensati, ma non sono mai stati messi in atto. Insomma, siamo al processo alle intenzioni, esattamente come avvenne per l’esame di Suarez, propedeutico all’ottenimento della cittadinanza, propedeutica alla trattativa per il tesseramento da comunitario. Nessun tesseramento, nessun tentativo di tesseramento, ma qualcuno paventava penalizzazioni, Serie B e altre tragedie solo per un’idea.
Parlare (male) della Juventus fa guadagnare seguito e, come disse un certo magistrato, aiuta anche a fare carriera. A prescindere da come andrà a finire questa vicenda, il risultato è già stato ottenuto: la condanna della piazza è già arrivata, i mostri sono finiti in prima pagina e sono stati giustiziati. Il popolo bue vuole veder cadere teste a prescindere, ha una sete di sangue che si placa con qualsiasi cosa abbia i colori bianconeri. Se la Juventus e i suoi tesserati avranno torto, per l’italiano medio saranno stati beccati con le mani della marmellata ancora una volta; se avranno ragione, saranno stati ancora una volta graziati dalla giustizia compiacente. Nessuno che pensi che un giorno la gogna potrebbe toccare proprio a lui. Per chi non lo sapesse, ogni giorno le casse dello Stato risarciscono tantissimi cittadini finiti alla gogna per accuse infondate che non hanno retto poi a processo. E prima o poi a pagare dovrebbero essere coloro i quali alimentano questo circolo vizioso, nelle procure e sui mezzi di informazione.

Mirko Nicolino

Luogo

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