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L’EDITORIALE – INCHIESTA PLUSVALENZE: FINO ALLA FINE… DELLA DECENZA | DI STEFANO DENTICE

Maggio 23

L’EDITORIALE – INCHIESTA PLUSVALENZE: FINO ALLA FINE… DELLA DECENZA | DI STEFANO DENTICE

Se il grande Gino Bramieri fosse stato ancora in vita, avrebbe sicuramente dedicato un capitolo del suo libro di barzellette all’inchiesta plusvalenze che vede coinvolta la Juventus. Ebbene sì, perché questa tragicomica vicenda che continua a colpire la Vecchia Signora sta assumendo sempre più i contorni di una pagliacciata di infimo livello, senza precedenti. A gennaio la richiesta di penalizzare la Juve con -9 punti in classifica per poi arrivare a -15, successivamente l’annullamento temporaneo ad aprile, in seguito la nuova richiesta del procuratore Chiné di -11 punti e l’ufficiale nuova penalizzazione di -10 punti giunta, tanto per cambiare, a pochi minuti dal calcio d’inizio di Empoli – Juventus, match terminato 4-1 per i toscani. Sembra quasi un disgustoso gioco a «Chi offre di più?», manco si trattasse di un’asta per l’acquisto di un bene. L’ennesima bastonata inflitta da questa fantozziana giustizia sportiva sta frantumando sempre di più l’ambiente bianconero, dunque una situazione che si ripercuote in modo drammatico soprattutto sul manto erboso. Ma ciò che lascia ancor più sconcertati è l’atteggiamento assunto da moltissimi sedicenti tifosi juventini che pensano soltanto a vituperare Massimiliano Allegri (sebbene tutt’altro che esente da colpe) invece di restare uniti in difesa del club, della squadra e di un allenatore che, da sette mesi, ha tutto il carico di responsabilità sulle sue spalle, ricoprendo (come se non bastasse) anche il ruolo di “parafulmine” in una situazione disastrosa dentro e fuori dal campo, pronto a motivare un gruppo di giocatori devastati sotto l’aspetto psicologico. A proposito di rettangolo verde, al netto della vergognosa e meritatissima uscita ai gironi di Champions League, dell’eliminazione in semifinale di Coppa Italia e di Europa League, Allegri e i suoi sono momentaneamente, appunto sul campo, secondi in classifica in Serie A, quindi per ora qualificati alla prossima edizione della massima competizione europea per club. Infatti, nonostante tutto, i bianconeri si stanno guadagnando sul terreno di gioco il piazzamento per la Champions 2023-2024, anche se proprio la partecipazione all’ex Coppa Campioni è a forte rischio per via di un’eventuale esclusione della Juventus dall’Europa nella nuova stagione. Sempre restando in tema di giustizia sportiva, la ridicolaggine che fa ancor di più ammattire il popolo bianconero sta nel fatto che la Corte di Appello Federale della FIGC ha prosciolto i dirigenti della Juve per i quali il procuratore Giuseppe Chiné aveva chiesto otto mesi di inibizione. Dunque, chi sono i responsabili di queste cosiddette «plusvalenze fittizie»? Per quale assurdo motivo sono stati inflitti dieci punti di penalizzazione mentre gli ex dirigenti bianconeri vengono prosciolti? Probabilmente è molto più semplice risolvere il cubo di Rubik che comprendere ciò che le menti contorte di questa pessima giustizia sportiva sono riuscite a partorire. Siamo di fronte a una farsa brutta e cattiva, tanto che addirittura José Mourinho, tutto tranne che un “gobbo” della prima ora, ha miracolosamente teso la mano alla Juventus. Purtroppo, come se non fosse già abbastanza, non finisce qui, perché giovedì 15 giugno è stata fissata la data per il processo relativo alla manovra stipendi. Oltre a una doverosa riforma della giustizia sportiva e a un’indispensabile ricostruzione societaria, oggi come non mai, l’unica cosa che conta davvero è stringersi con tutto l’amore possibile e immaginabile attorno ai colori bianconeri, sperando che John Elkann e soci battano prepotentemente i pugni in tutte le sedi opportune per porre fine, una volta e per tutte, a questo esecrabile accanimento teso a massacrare sportivamente una Vecchia Signora che, per chi non lo sapesse, ha sette vite come i gatti. Sì, perché la Juventus non muore letteralmente mai!

di Stefano Dentice

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Data:
Maggio 23
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Torino
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