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L’EDITORIALE – INCHIESTA PRISMA: QUANDO IL TIFO È L’UNICA COSA CHE CONTA | DI STEFANO DENTICE

Febbraio 7

L’EDITORIALE – INCHIESTA PRISMA: QUANDO IL TIFO È L’UNICA COSA CHE CONTA | DI STEFANO DENTICE

“A carnevale ogni scherzo vale”, recita il famosissimo proverbio. Ma qui non c’è proprio nulla da scherzare! Sembra davvero incredibile, invece è successo: Ciro Santoriello, pubblico ministero dell’inchiesta Prisma che vede coinvolta la Juventus, iniquamente penalizzata con una pena afflittiva di quindici punti in classifica a causa delle plusvalenze, ha manifestato a chiare lettere la sua fede calcistica, e non solo! Infatti, in un convegno del 2019 intitolato “Il Modello Organizzativo e le Società Calcistiche. La Prevenzione degli Illeciti tra Giustizia Penale e Sportiva”, il Pm si è espresso così: «Lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus» e, come se non bastasse, rincara la dose: «diciamo che come tifoso è importante il Napoli, come pubblico ministero – ovviamente – sono antijuventino – cioè contro i latrocini in campo», affermazioni che, per giunta, suscitano l’ilarità dei presenti. Ora le domande sorgono spontanee: confidando solo ed esclusivamente nel buon senso, che già di per sé sarebbe sufficiente per farsi un’idea di questa vergognosa esternazione, come possono essere ritenute accettabili frasi del genere pronunciate da un uomo di legge che ammette cristallinamente di tifare Napoli e di odiare la Juventus? Come si può tacere davanti a espressioni simili lampantemente condizionate dalla propria fede calcistica? Sia ben chiaro, non si tratta di sfottò fra tifosi di una o dell’altra squadra, sono affermazioni di un pubblico ministero che si sta occupando dell’inchiesta Prisma durante un convegno in cui lui ricopre un ruolo istituzionale. Pertanto, tenuto conto di ciò, da quello che Ciro Santoriello ha candidamente pronunciato, si può parlare di faziosità e di parzialità? È legittimo ipotizzare un conflitto di interessi o un atto di pura malafede? Oppure questa tesi sarebbe stata corroborata soltanto nel caso in cui un altro Pm avesse manifestato il suo amore per la Juventus e il suo odio calcistico nei confronti del Napoli? Certo è che dopo aver visto il video in cui Ciro Santoriello, senza peli sulla lingua e senza mezzi termini, si “sbottona” dichiarandosi “ufficialmente” antijuventino della prima ora, la credibilità della giustizia sportiva si riduce sempre più ai minimi termini. Mancava soltanto che si fosse presentato al convegno con maglia, cappello e sciarpa del Napoli per completare l’opera. D’altronde, con la sua inimitabile causticità, anni addietro il presidentissimo Gianni Agnelli disse: «Non rispondo a quelli che odiano la Juve, perché il loro è solo un problema psicologico». Questa è la giustizia sportiva che giudica e che sta giudicando la Juventus, degnamente rappresentata da un soggetto per cui il tifo è l’unica cosa che conta.

di Stefano Dentice