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L’EDITORIALE – JUVE GIOVANE, SERVE PAZIENZA (E ONESTÀ INTELLETTUALE) | DI MIRKO NICOLINO
Marzo 13

L’EDITORIALE – JUVE GIOVANE, SERVE PAZIENZA (E ONESTÀ INTELLETTUALE) | DI MIRKO NICOLINO
Che la Juventus abbia approcciato la partita contro la Sampdoria in maniera leggera si è visto sin dalle primissime battute. Pronti via, i bianconeri concedono ai blucerchiati due ripartenze che sarebbero potute essere sanguinose. Le reti di Bremer e Rabiot, arrivate sugli sviluppi di calci da fermo, hanno per qualche minuto nascosto le pecche di una formazione iniziale indubbiamente poco equilibrata e con Barrenechea, molto bravo tecnicamente e con visione di gioco, ma in grosse difficoltà nella fase di non possesso. I due gol della Sampdoria (che ne aveva messi a segno 11 nei precedenti 25 match) non arrivano di certo per caso, così come non è un caso che la musica cambi in maniera decisa nella ripresa, dopo i correttivi apportati con i cambi.
Gli ingressi di Cuadrado e Locatelli, in primis, con le uscite del giovane argentino e di un capitan Bonucci che non è più (ovviamente) il fulmine di guerra di un tempo, ridanno compattezza ad una squadra che non concederà praticamente quasi più nulla alla Samp di Stankovic. La ripresa è un monologo bianconero che si sarebbe potuto concludere con un punteggio molto più ampio se non fosse stato soprattutto per l’imprecisione di Dusan Vlahovic, che sbaglia anche un calcio di rigore. Dopo il brivido finale sul 3-2 per un pallone malamente perso da Cuadrado davanti la propria area, a chiudere il match ci pensa il baby Soulé, che sigla il suo primo gol in Serie A e che ora sembra avere sia dal punto di vista fisico, sia mentale, la caratura sufficiente per rimanere stabilmente in prima squadra.
Insomma, facendo un po’ il giochino dei top e flop, metterei sicuramente tra i migliori il giovane Mati, assieme ad un Fagioli che continua a crescere in intensità e autorevolezza. Imprescindibili per Max Allegri al momento Adrien Rabiot (9 gol e 2 assist fin qui) e Filip Kostic (12 assist e 2 reti), mentre Locatelli sembra finalmente tornato su livelli atletici importanti. Male Bonucci, che ha pure rimediato una botta e dovrà fermarsi nuovamente in una stagione nella quale ha comunque giocato pochissimo. Così così De Sciglio, ma anche Bremer, che seppur al solito pericolosissimo in area avversaria, nella propria metà campo commette degli errori imperdonabili, quelli che contro grandi squadre costano carissimo. Rimandato Barrenechea, che non sembra avere ancora i tempi per stare tra i grandi, mentre Miretti ha dato segnali incoraggianti dopo un periodo nel quale non è stato propriamente brillante.
Un discorso a parte lo merita Dusan Vlahovic, che continua ad essere impreciso, frustrato e frustrante. Nelle ultime due partite è stato anche servito molto dai compagni e non è un caso che in entrambe le occasioni la Juve abbia confezionato oltre 20 azioni offensive a match. Il serbo commette errori individuali non da lui, è anche sfortunato in occasione del rigore fallito contro la Samp, ma sbaglia anche le scelte. Si vede che il lungo stop per la pubalgia lo ha condizionato oltre che fisicamente anche mentalmente. È un momento così e passerà, perché le sue doti non sono in discussione, la squadra lo cerca e vuole in tutti i modi aiutarlo a riprendersi. Ci vuole solo pazienza.
Così come ci vuole tanta pazienza con quei tifosi che storcono il naso per la gara di ieri sera. “Ma come si fa, abbiamo preso 2 gol da una squadra di derelitti”, si legge in molti commenti sui social network. Sono gli stessi che criticano le vittorie per 1-0 o più in generale di “corto muso”. “Meglio prendere qualche gol in più pur di segnarne qualcuno in più e assistere a partite più frizzanti”. Un 4-2 con 6 gol totali, un rigore sbagliato e almeno altre 3-4 nitide occasioni da gol non rientra in questi canoni? Perché altrimenti vuol dire che siete dei criticoni prescindere e nessuno vi accontenterà mai.
Ora testa al Friburgo, una gara che sarà sicuramente più complicata di quella dell’andata e che la Juventus dovrà giocare senza tanti elementi importanti e con alcuni non al meglio. Non ci saranno sicuramente Milik, Alex Sandro, Bonucci e Pogba, all’ennesima lesione muscolare che lo costringerà a stare fermo per almeno 2-3 settimane. In forte dubbio Chiesa, ma anche Di Maria e Bremer non sono proprio al top. Sarà ancora una Juve giovane e forse un po’ ballerina, ma è il prezzo da pagare per la ricostruzione. I giovani danno spensieratezza, brio, ma anche meno garanzie in termini di compattezza ed ermeticità. Bisogna starci e attendere che il processo di maturazione faccia il suo corso.