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L’EDITORIALE – JUVE: UNA VITTORIA VITALE IN EMERGENZA TOTALE | DI MIRKO NICOLINO

27 Febbraio 2022

L’EDITORIALE – JUVE: UNA VITTORIA IN EMERGENZA TOTALE | DI MIRKO NICOLINO

Partiamo subito da un paletto: non è stata una bella Juve, quella che ha vinto al Castellani contro l’Empoli, ma è stata maledettamente efficace. I bianconeri partono bene, ma col passare dei minuti fanno fatica a gestire il possesso e sbagliano la pressione, tanto che i toscani danno l’impressione di poter affondare con il loro sviluppo veloce. Come anticipato dallo stesso Andreazzoli nel pre-partita, però, la differenza la fanno i giocatori e quelli della Juventus – uno più di altri – hanno fatto valere la loro superiorità.
Rispetto ai passi avanti fatti negli ultimi tempi in termini di solidità, la gara del Castellani ci ha riportato inevitabilmente con la mente alle vittorie contro Spezia e Sampdoria (campionato ovviamente, non Coppa Italia) in cui siamo letteralmente saliti su un’altalena di emozioni ed errori. Il gol del vantaggio arriva grazie ad un pregevole cross di Rabiot (fino a quel momento e anche dopo, protagonista di una serie di orrori in fase di palleggio) e ad un’incornata di Kean. Per il centravanti è stata a mio avviso la migliore prestazione da quando è rientrato a Torino, ma onestamente bastava poco per quello che ci aveva fatto vedere fin qui.
Il pari dell’Empoli è degno della partita con gli amici al calcetto del giovedì, così come la rete incassata nel secondo tempo sul 3-1 ha denotato l’ennesima disattenzione difensiva non da grande squadra. Per fortuna, ci ha pensato quell’alieno con la maglia numero 7 a tirare le castagne dal fuoco. Del resto, è stato preso anche per questo e se si pensa che in 6 partite cin maglia bianconera ha messo a segno 5 gol (per me quello col Sassuolo è suo a tutti gli effetti e so che mi darete ragione) per essendo “servito male”, secondo i più, mi pare che siamo di fronte ad un capolavoro assoluto.
I calciatori quelli forti, che fanno la differenza e si elevano dagli altri, li riconosci dal primo tocco e Vlahovic contro l’Empoli ha praticamente fatto capire che avrebbe segnato appena ricevuto il passaggio di Cuadrado nel primo tempo e nella ripresa allorquando ha arpionato un filtrante troppo arretrato di Morata. I campioni – come dice Julio Velasco – non sono quelli che ricevuto un passaggio sbagliato additano il compagno, ma sono quelli che trasformano in oro anche un servizio non propriamente di qualità. Il ragazzo ha stoffa e voglia di vincere, come dice Massimiliano Allegri, e lo si vede chiaramente anche dall’esultanza per un fallo conquistato in pieno recupero, che sostanzialmente mette in ghiaccio il risultato.
Ripeto, è stata una vittoria sofferta, da squadra tutt’altro che solida e pronta a lottare per obiettivi importanti. E fa bene il mister a ribadire che per lo scudetto non c’è trippa. Anche se fin qui hanno rallentato, quelle tre davanti dovrebbero letteralmente suicidarsi assieme ed è altamente improbabile. In più, questa Juve non dovrebbe sbagliare mai più. E sfido chiunque a non incappare in un inciampo con metà rosa indisponibile. Agli 8 giocatori già infortunati, si sono aggiunti infatti anche Zakaria (ne avrà per qualche settimana), mentre Bonucci e De Sciglio sono andati uno in campo e l’altro in panchina anche se con problemi fisici. Insomma, per la partita di martedì contro la Fiorentina (semifinale di Coppa Italia), se non ci sarà alcun recupero, Allegri si ritroverebbe con 10-11 giocatori di movimento più gli Under. Un’emergenza totale che non deve essere una scusa, ma dà inevitabilmente delle attenuanti.
È normale che i tifosi si chiedano ora il perché di questa ecatombe. Ad inizio febbraio la situazione infortuni alla Juve era assolutamente gestibile, con il 13° posto dei bianconeri nella classifica per giocatori KO, ma in due settimane è praticamente successo di tutto. Al di là dei KO di Chiesa, Kaio Jorge e McKennie, è indubbio che KO muscolari debbano essere spiegati. Soprattutto se negli ultimi tempi sono stati fatti dei nuovi carichi di lavoro. Il risultato è disastroso, ma ormai si può fare poco, se non vivere alla giornata e fare la conta partita dopo partita, visto che si giocherà ogni 3 giorni per un bel po’.

Mirko Nicolino