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L’EDITORIALE – LA PRENDONO BENE, COME AL SOLITO | DI MIRKO NICOLINO

14 Febbraio 2022

L’EDITORIALE – LA PRENDONO BENE, COME AL SOLITO | DI MIRKO NICOLINO

Atalanta-Juventus: la prendono bene, come al solito

Atalanta-Juventus è stata una bella partita, giocata a viso aperto da ambo le parti e che alla fine si è conclusa con un pareggio che può stare bene ai bianconeri in chiave Champions League. Per lo scudetto serviva un miracolo prima e servirebbe anche ora, ragion per cui non ha alcun senso pensarci. Al triplice fischio finale la Dea ha chiuso con il 53% di possesso palla, 10 tiri fuori contro gli 8 della Signora e solo 3 nello specchio, contro i 6 degli uomini di Allegri. Rispetto alle due precedenti gare, Vlahovic e soci sono stati meno precisi e più sfortunati nelle conclusioni, ma è ormai certificato che la Juve sia tornata competitiva ad alti livelli in Serie A e che dalla prossima stagione possa tornare in prima fila nella griglia di partenza.

Poteva succedere di tutto al Gewiss Stadium e ad un certo punto con l’Atalanta in vantaggio, la prospettiva per la Juve era quella di tornare al 5° posto a -1 dai bergamaschi, che con la partita da recuperare sui sarebbero poi potuti portare addirittura a +4, rendendo ancora più difficile la lotta Champions per Madama. Insomma, per come si era messa è un buon punto per la Juventus, ma analizzando la prestazione, i bianconeri sono partiti sicuramente meglio ad inizio gara, andando a calare nella seconda parte della prima frazione di gioco.

Nella ripresa, invece, le occasioni si sono totalmente equivalse tra le due squadre. La Dea la sblocca con una punizione strepitosa di Malinovskyi e a quel punto ad Allegri non resta che mandare la sua intera potenza di fuoco in campo, anche se per il pareggio è stato necessario attendere l’incornata di Danilo al 92’. Al solito, è stata una partita molto maschia a Bergamo e come consuetudine a lamentarsi maggiormente è la squadra di casa. Il dg Marino chiede un rigore per un mani di De Ligt che non è mai esistito, oltre che un rosso per Szczesny che da regolamento assolutamente non si configura. Piuttosto, viene da chiedersi come sia riuscito a finire la partita senza nemmeno un cartellino giallo Toloi, che ha commesso una serie infinita di falli. Inoltre, l’Atalanta ha fatto puntualmente ricorso al fallo tattico per fermare delle ripartenze, con trattenute anche vistose e senza fuor di dubbio da cartellino giallo. Dulcis in fundo, entrate a martello come quella di Hateboer su De Sciglio nell’80% dei casi in questa stagione sono state sanzionate con il cartellino rosso.

Di cosa stiamo parlando? Non è mia abitudine soffermarmi sugli episodi arbitrali, perché ritengo che alla fine della stagione, nel computo totale gli stessi non vanno a stravolgere la graduatoria maturata sul campo. Detto questo, però, non può essere che ogni volta che si gioca a Bergamo si viene fuori da vere e proprie battaglie in cui le vittime stanno sempre da una parte? Altrimenti, passare dall’essere la squadra più “simpatica” d’Italia alla più piagnona è un attimo. Alla fine, alla Juventus è andata anche di lusso, poiché nelle ultime stagioni dalle sfide contro la Dea i bianconeri sono usciti spesso con qualche elemento con le ossa rotte (citofonare Arthur). Meglio passare avanti e concentrarsi su quelli che sono gli obiettivi immediati per la Juve: in primis il derby di venerdì e poi la sfida di andata degli ottavi di Champions League in casa del Villarreal. In pochi giorni si giocano due sfide decisiva per questa Juventus che possiamo definire globalmente ritrovata.

Mirko Nicolino