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L’EDITORIALE – PER ORA, BISOGNA SAPERSI ACCONTENTARE | DI MIRKO NICOLINO

7 Novembre 2021

L’EDITORIALE – PER ORA, BISOGNA SAPERSI ACCONTENTARE | DI MIRKO NICOLINO

Non è stata sicuramente una Juventus tambureggiante quella che ha battuto la Fiorentina, anzi è stata lontana parente della squadra che martedì ha vinto e divertito contro lo Zenit San Pietroburgo.

Globalmente la prestazione non mi ha soddisfatto, mi sarei aspettato qualche passo avanti dal punto di vista di costruzione e sviluppo, continuando sulla falsariga delle trame interessanti viste in Champions League.

L’esperimento di centrocampo a tre sembra essere la via giusta, ma a quanto pare ci vorrà ancora tempo per oliare i meccanismi.

E probabilmente ce ne vorrà tanto, visto che la sosta per le nazionali sottrarrà praticamente ¾ di rosa ad Allegri.

Non c’è tempo per allenare, perché al rientro dallo stop si giocherà ancora ogni tre giorni e così fino a Natale.

Che fare? Anche se la Juventus deve sempre puntare al meglio, al momento non si può fare altro che accontentarsi.

Prendere ciò che di buono viene, mettere più vittorie insieme e aspettare che arrivino tempi in cui la squadra potrà passare più tempo assieme e lavorare con un calendario meno intasato.

La Juve vista contro la Fiorentina non è stata probabilmente entusiasmante, ma non bisogna nemmeno farsi sviare dalle narrazione per certi versi fantasiose che solitamente spopolano sui social network.

Perché va bene tutto, ma leggere che la Fiorentina abbia dominato all’Allianz Stadium, assolutamente no.

Nel primo tempo, è vero, i viola hanno avuto una sorta di predominio territoriale, ma se si eccettua l’occasione avuta da Saponara, è stata sostanzialmente una supremazia sterile, platonica.

Nella ripresa, poi, addirittura la squadra di Italiano non ha nemmeno effettuato un tiro all’indirizzo della porta di Perin, che ha chiuso la gara quasi da spettatore non pagante.

Per contro, ci sono state almeno 4 occasioni nitide da gol per la Juventus fino alla rete di Cuadrado.

Non è oro tutto ciò che luccica, ma questo gioco a svilire anche quel poco di buono che la Juventus fa non mi pare nemmeno onesto intellettualmente.

Questa squadra va alla sosta con due vittorie importanti.

Una consente di andare agli ottavi di Champions League con due turni di anticipo.

L’altra chiude un mini ciclo dopo due sconfitte consecutive e consente di fare un seppur piccolo passo avanti in una classifica molto deficitaria.

La politica deve essere quella dei piccoli passi, piaccia o non piaccia.

Attualmente la Juve è fuori dai posti che portano alle competizioni europee, ragion per cui ora bisogna pensare a fare i punti che servono per avvicinarsi alla zona Conference ed Europa League.

Una volta fatto questo gradino, si punterà ad un posto Champions.

È inutile fare voli pindarici, ma al contempo è altrettanto inutile stare qui a piangersi addosso: non serve a nulla e non porta vittorie o punti.

E non serve a niente nemmeno invocare stravolgimenti della rosa a gennaio.

Se ci saranno delle occasioni saranno colte, ma si devono incastrare con due aspetti fondamentali: le cessioni che liberino posti nelle liste, già debordanti di due elementi; le condizioni economiche, che devono essere in linea con il nuovo corso societario.

Mirko Nicolino