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L’EDITORIALE – SERVE UN BAGNO DI UMILTÀ | DI MIRKO NICOLINO
31 Ottobre 2021

L’EDITORIALE – SERVE UN BAGNO DI UMILTÀ | DI MIRKO NICOLINO
Serve un bagno d’umiltà (da parte di tutti)
E venne il giorno in cui gli juventini (anche se non tutti) capirono l’importanza del ciclo leggendario dei 9 scudetti di fila.
Si è chiuso in estate un decennio in cui la Juventus ha portato a casa qualcosa come 19 trofei, un numero impressionante che molti club non raggiungono nemmeno in tutta la loro storia centenaria.
Ci sono società che firmerebbero col sangue per poter vincere Coppa Italia e Supercoppa come accaduto lo scorso anno alla Juve di Pirlo, così come ci sono stati per anni juventini stufi di vincere “il solito e inutile scudettino”.
Gli stessi che ora se la prendono un po’ con tutti dicendo che “la Juventus è già fuori dalla lotta scudetto ad ottobre”.
E che sarà mai? Tanto sarebbe stato un altro insignificante scudettino…
Nel calcio, come nella vita, ci vuole equilibrio, anche se mi rendo conto che sia molto difficile trovarlo quando il cuore si scalda e la mente si infervora.
Che il ciclo della Juventus fosse concluso non è di certo una cosa che abbiamo scoperto con la sconfitta rimediata al Bentegodi a meno di tre giorni da quella maturata in casa contro il Sassuolo.
La discesa verso gli inferi è iniziata nella seconda metà della stagione 2018-2019, dopo quattro mesi di altissimo livello, in cui la prima Juve di Ronaldo, l’ultima del primo Allegri, giocava anche bene in Italia e in Europa.
Il logorio è lento e inesorabile e nemmeno un campione del calibro come CR7 è riuscito a mascherarlo con le sue incredibili qualità.
Il primo grosso errore è stato quello di pensare che dopo il divorzio da Allegri (giudicato da me a suo tempo giustissimo e inevitabile) bastasse cambiare allenatore e tipologia di filosofia per far ritornare degli stalloni dei cavalli ormai a fine corsa.
Tutto quello che è venuto dopo è una sequela di conseguenze frutto di tentativi di correzioni ormai tardivi.
Il ciclo della Juventus, dunque, non è di certo finito oggi, ma ha radici di almeno un paio d’anni.
Così come il declino è stato scandito da vari step verso il basso è ora inevitabile che anche la risalita debba avvenire per gradi e che richiederà un tempo più o meno lungo.
Quanto?
E chi lo sa?
Potrebbero volerci un paio d’anni, oppure 5, 6, 10.
La storia della Juventus la conoscete vero? La media è quella di uno scudetto ogni 3,23 anni, ma i cicli vincenti, così come quelli perdenti, sono più o meno lunghi.
In un’occasione, la Juve è stata addirittura 17 anni senza vincere un campionato, per poi conquistarne 5 di fila.
Capite quanto sia stato eccezionale, irripetibile, leggendario un ciclo di addirittura 9 scudetti di fila?
Così come probabilmente qualcuno non ha apprezzato e non si è goduto prima quelle vittorie, allo stesso modo ora non si comprende che vincere non è automatico e scontato.
Nessuno sa ad oggi quanto impiegherà la Juventus per tornare a vincere, anche se negli ultimi anni il club bianconero sembrava aver scavato un solco nei confronti della concorrenza.
Servirà tanta pazienza, coraggio nelle scelte, competenza, un po’ di fortuna, che non guasta mai, ma anche tanta umiltà.
E in questo discorso sono inclusi tutti: proprietà, dirigenza, allenatore, calciatore e i tifosi.
Sì, perché anche loro dovranno fare la propria parte.