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L’EDITORIALE – TROPPE NUBI ALL’ORIZZONTE, MA ALLEGRI NON MOLLA | DI MIRKO NICOLINO

Gennaio 25

L’EDITORIALE – TROPPE NUBI ALL’ORIZZONTE, MA ALLEGRI NON MOLLA

La partita contro l’Atalanta ha confermato ancora una volta che la Juventus di orgoglio ne abbia da vendere. I ragazzi sono stati letteralmente travolti da uno tsunami con la penalizzazione di 15 punti, eppure contro la formazione allenata da Gian Piero Gasperini hanno sfoderato una prestazione importante. Certo, l’impressione è che quando i bianconeri se la giochino un po’ più a viso aperto, alzando il baricentro, si espongano ad errore marchiani in fase difensiva, ma leggo spesso tanti chiedere un atteggiamento più offensivo, anche a costo di concedere di più. La gara dell’Allianz Stadium di domenica scorsa è stato insomma quello spettacolo che molti spesso agognano, con 6 reti e il risultato in bilico fino alla fine. Avrebbero potuto spuntarla i bianconeri, ma anche i nerazzurri, però mi pare fin troppo chiaro che non fosse il principale tema dell’evento.
I tifosi non hanno fatto mancare il proprio sostegno all’Allianz Stadium, ma l’atmosfera era ugualmente surreale. Nelle cronache rimarranno sicuramente le grandi giocate di Angel Di Maria, le reti di Milik e Danilo, ma non i due rigori negati alla Juventus, anzi si è parlato sicuramente di più delle dichiarazioni di Gasperini, che al solito ha lasciato intendere che sul penalty concesso ai bianconeri e sulla punizione da cui scaturisce il 3-3 ci sarebbe qualcosa da ridire. Nulla di nuovo insomma, ma non ce ne voglia Gasperini se continuiamo a preferire la comunicazione di Massimiliano Allegri.
Weekend perfetto per il tecnico livornese, che innanzitutto ha confermato di essere un maestro nella gestione mentale di un gruppo che poteva presentarsi in campo letteralmente dilaniato dopo una penalizzazione di 15 punti. Non è un caso che per una volta, al 3-3 di Danilo, si sia lasciato andare ad un’esultanza molto animata, contrariamente al suo tradizionale aplomb. Lo ha fatto per i ragazzi, ammetterà al termine della gara, e soprattutto per gli stessi ragazzi non ha avuto remore ad andare davanti alle telecamere a rivendicare i 40 punti ottenuti sul campo. Sì, 40, e non 38, perché ci sono anche i 2 lasciati per strada contro la Salernitana in seguito all’errore più clamoroso da quando è stata istituita la VAR.
Mi pare che nessuno possa contestare in questo momento che Max Allegri sia il miglior timoniere possibile per questa Juventus. Una squadra e una società martoriata dal sentimento popolare e dall’invidia, che tra poche settimane potrebbe non avere obiettivi sportivi in un campionato il cui titolo è già stato assegnato al Napoli dopo i crolli di Inter e Milan. Bravissimi i partenopei, sono i più forti senza ombra di dubbio, ma questo campionato di Serie A, per le altre posizioni, è falsato da una sentenza scritta in 5 ore e basata solo sull’accusa, visto che il processo ordinario non è ancora iniziato (prima tappa il 27 marzo).
Anzi si parla addirittura di altre penalizzazioni per la Juve, in termini di punti in campionato e in termini di esclusione dalle coppe per conto dell’UEFA. Un quadro che renderebbe inutile continuare a lottare sul campo da qui a fine stagione. Come già è quasi inutile lottare nei tribunali sportivi, visto che non si tratta di veri e propri processi, ma di sentenze preconfezionate. Se ti contestano reati amministrativi sulla base di articoli 31 e 6, come puoi essere condannato per articolo 4 (principi di probità e lealtà sportiva)? Su queste basi, qualunque cosa la Juve faccia può essere tacciata di aver “falsato il campionato”. Vale tutto, purtroppo, se le intercettazioni, che devono essere solo un mezzo per cercare prove, diventano esse stesse le prove. E se, soprattutto, vengono selezionate ad arte omettendo quelle che potrebbero scagionare l’accusato.
Non è una battaglia da affrontare in punta di diritto, mi pare fin troppo chiaro che sia una questione politica. Dalla quale la Juventus potrebbe venire fuori distrutta, ma il calcio italiano non è che se la passerebbe tanto meglio dal punto di vista economico e finanziario. Ci sono società tecnicamente insolventi che partecipano regolarmente ai campionati e quando la Juve non spende, dimostra questa sessioneinvernale, nessuno ha un euro vero (non tutti possono permettersi 700 milioni di aumenti di capitale in 2 anni) per mettere in circolo denaro e muovere il mercato. Mala tempora currunt.

Mirko Nicolino

Luogo

Allianz Stadium
Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia
Torino, IT 10151 Italia
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