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NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA | DI MIRKO NICOLINO
Giugno 5

NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA | DI MIRKO NICOLINO
È finita la stagione 2022-2023 per la Juventus, che per il secondo anno di fila va in vacanza a mani vuote. La cosa che bisogna fare in questo momento è staccare, mettersi alle spalle le negatività e al momento della ripresa (tra soli 35 giorni) pensare solo a lavorare. Annata avara di emozioni dentro il campo (anche se ad un certo punto dobbiamo intenderci, se per il Milan campione d’Italia, che ha fatto 2 punti in meno della Juve e si è qualificato in Champions League a tavolino è una stagione “buona”, com’è quella dei bianconeri?) e maledetta fuori dal campo. Inutile girarci attorno, la Juventus è stata condannata per pratiche che in passato hanno portato al massimo a delle multe, sulla base del materiale di accusa di un processo non ancora iniziato, che – visti i precedenti – si concluderà con ogni probabilità con un’assoluzione o nella peggiore delle ipotesi con la prescrizione.
Continuare a parlarne ci farebbe solo male, tanto il popolo bue, nonostante i pareri autorevoli di avvocati, giudici e commercialisti, mai ammetterà che sia stata fatta una porcata. Da gente che non distingue un processo sportivo da uno ordinario, un avviso di garanzia da un rinvio a giudizio, che usa sui social le acca e gli accenti a casaccio, cosa ci si può aspettare? Meglio pensare al campo dunque, perché tra poco più di un mese, il 10 luglio, la Juve è attesa nuovamente in ritiro per preparare la stagione 2022-2023 e attualmente è tutto in alto mare.
Massimiliano Allegri è stato molto chiaro al termine della vittoria di ieri sera contro l’Udinese: se in questa stagione è stato lui a gestire tutta l’area sport in maniera diretta, da questo momento in poi dovrà occuparsene Francesco Calvo, CFO e factotum di John Elkann. Non interpellato per la scelta del direttore sportivo, il tecnico livornese ha ringraziato tutti quelli che hanno lavorato “dentro la Continassa”, lasciando praticamente fuori dirigenza e proprietà. Riassumendo, ha scavato un solco a mio avviso incolmabile che non ammette ripensamenti. La proprietà ha dato mandato a Calvo di cambiare registro e ora spetta a lui prendere le decisioni forti che competono storicamente agli uomini “di Juve”. Io non mi dimetto e non tratto alcuna buonuscita, ha lasciato intendere Allegri, fate il mercato e io a luglio mi presenterà alla Continassa per allenare.
Può andare avanti su queste basi un rapporto tra allenatore e dirigenza o il rischio è quello di vivere una stagione intera tra ripicche e rimpianti? Se la Juventus ha deciso di cambiare guida tecnica, a questo punto deve prendere in mano la situazione esonerando l’allenatore e avviando il nuovo corso il più presto possibile, poiché il tempo corre e c’è già la questione direttore sportivo che non depone a favore del nuovo establishment societario. Non me ne voglia Francesco Calvo, ma che De Laurentiis non avrebbe liberato facilmente Cristiano Giuntoli era cosa abbastanza prevedibile. Se hai l’intesa con il nuovo direttore sportivo (quinquennale da circa 1,5 milioni a stagione) da molto tempo, dovresti fare qualcosa in più per fare in modo che si metta al lavoro per te il più presto possibile.
Non ho informazioni dirette in merito, ma se le indiscrezioni di Sky Sport fossero confermate, ovvero che nei prossimi giorni Giovanni Manna sarà promosso dalla NextGen a ds della prima squadra in attesa dell’arrivo di Giuntoli, non mi pare proprio il massimo della vita, o comunque uno step da Juve. Iniziare il mercato con un dirigente e poi proseguirlo con un altro, sicuramente con una linea dettata dall’alto per carità, lascia intendere che ancora ci sia quella confusione di cui parlava tempo fa Szczesny. Quando la Vecchia Signora decise di prendere Maurizio Sarri, fece un blitz a Londra pagando quello che il Chelsea chiedeva per liberarlo. Non si sarebbe potuto fare lo stesso con il ds del Napoli conoscendo il modo di agire di De Laurentiis?