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L’EDITORIALE – TRE PUNTI VITALI, MA … | DI MIRKO NICOLINO
18 Dicembre 2021

L’EDITORIALE – TRE PUNTI VITALI, MA … | DI MIRKO NICOLINO
La Juventus torna a casa dal Dall’Ara di Bologna con tre punti vitali per la classifica e per il morale. Sembra una frase fatta, ma nella situazione in cui si è cacciata questa Juve non può che essere così. Dopo un pari come quello maturato a Venezia, ripartire subito con una vittoria senza tanti fronzoli era la cosa più importante. I bianconeri hanno praticamente lasciato il predominio del possesso alla squadra di Mihajlovic, ma sono stati cinici nel capitalizzare le poche occasioni da gol avute. Rispetto alle precedenti giornate, in cui per andare in gol la Juve ha dovuto creare tantissime palle gol, contro il Bologna sono stati capitalizzati 2 gol su 7 tiri. La media, insomma, si migliora anche se ora bisogna proseguire su questa strada e il viatico, lo ammetto, non mi pare dei migliori.
Non parlo strettamente della classifica, perché l’aritmetica dice che la Juventus è ancora in corsa per il quarto posto, soprattutto dopo la sconfitta dell’Atalanta (avete visto come ogni anno, appena viene accostata allo scudetto, faccia il tonfo?) e in vista di Milan-Napoli, che potrebbe far perdere altri punti a quelle lì davanti. Quello che non mi convince è ancora una manovra spezzettata da tantissimi errori tecnici, spesso banali. Ancora una volta al Dall’Ara ne ha commessi in quantità industriale Adrien Rabiot. Passaggi semplici di pochi metri, o ripartenze incredibilmente vanificate per filtranti completamente sballati, il francese continua ad essere solo croce e per nulla delizia per il nostro palato.
Ho visto meglio Arthur, che ha palleggiato anche bene soprattutto nel primo tempo, ma si è visto chiaramente come il brasiliano paghi molto in termini di impatto fisico nei momenti della partita in cui bisogna andare allo scontro uomo contro uomo. In generale, il centrocampo continua ad essere il tallone d’achille di questa squadra, che spesso inizia la costruzione anche bene, ma inevitabilmente vede lo sviluppo interrotto per errori marchiani. Così è davvero difficile, soprattutto quando l’intensità della gara si innalza e c’è bisogno della tecnica per uscire dalla pressione avversaria.
Per contro, c’è da segnalare la ritrovata solidità difensiva, con il quarto clean sheet nelle ultime quattro partite e soprattutto un De Ligt mostruoso. L’olandese è stato protagonista di una grande prova in campo, anche come trascinatore. Emblematica è la ramanzina fatta a Kean quando si è lasciato saltare da un avversario come un birillo, senza opporre alcuna resistenza. Al termine della gara, l’ex Ajax ci ha messo il carico in termini di personalità: “Voglio vincere sempre, e fare di tutto per vincere. Non capisco quando i giocatori fanno qualche errore di mentalità, questa cosa non mi piace”. Parole che Allegri dovrebbe scolpire a caratteri cubitali nello spogliatoio della Continassa, perché non è possibile vedere atteggiamenti di sufficienza o disinteresse all’azione mentre alcuni compagni lottano su ogni pallone e in ogni centimetro del campo. Il dna della Juventus è quello di una squadra che non muore letteralmente mai, ma soprattutto contro le piccole questo atteggiamento non lo stiamo vedendo.