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UN’ESTATE IN CUI PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO, MA OCCHIO ALLE NARRAZIONI | DI MIRKO NICOLINO

Giugno 12

UN’ESTATE IN CUI PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO, MA OCCHIO ALLE NARRAZIONI | DI MIRKO NICOLINO

È ormai chiaro da tempo che questa sarà un’estate anomala per la Juventus, che viene dalla seconda stagione senza titoli dopo un ciclo di 10 anni in cui i bianconeri hanno fallito solo l’appuntamento con l’Europa. Nell’immediato post-season c’era la netta impressione che a Torino volessero azzerare tutto, consegnando l’area tecnica ad un nuovo direttore sportivo e cambiando anche la guida tecnica, ma la mancanza di unità di intenti all’interno del club ha bloccato il ribaltone. Almeno per il momento, perché l’impressione che si ha è che possa ancora succedere di tutto.
A meno di un mese dall’inizio del raduno estivo (previsto per il 10 luglio l’inizio della nuova stagione), Cristiano Giuntoli, con il quale c’è un accordo su tutto per un quinquennale, non si è ancora liberato dal Napoli. Un intoppo che ha costretto la Juventus a promuovere ufficiosamente Giovanni Manna nel ruolo di ds, anche se il dirigente della NextGen era già operativo in prima squadra da tempo per via dell’inibizione di Federico Cherubini. E non è tutto, perché risulta che i tecnici precedentemente contattati per la rivoluzione in panchina (Tudor su tutti), siano stati liberati da “impegni verbali”.
Dunque resta Massimiliano Allegri e sarà ancora per una stagione il capo indiscusso dell’area tecnica? Al momento la situazione è proprio questa, poiché Manna era il ds indicato dall’allenatore da tempo e inoltre al termine della sessione estiva, Francesco Calvo (tra il CFO e il tecnico è ormai evidente che non possa esserci collaborazione) dovrebbe tornare all’area Marketing. Mancherebbe dunque un ad o un dg dell’area Football, che se non sarà Giuntoli (ha un contratto fino al giugno 2024 ma si confida di liberarlo entro fine giugno), dovrà per forza essere qualcun altro, a meno di non voler trascorrere un’altra stagione con un vuoto importante in una posizione strategica per qualsiasi club.
La variabile impazzita potrebbero essere, in questa situazione, le offerte dei arabi, che tentano Massimiliano Allegri (e tanti altri tra tecnici e giocatori in voga in Europa) per alzare il livello del proprio campionato. Pare che al tecnico sia stato proposto prima un contratto triennale da 60 milioni totali, ma che ci sia già stato un rilancio con 30 milioni annui per 3 anni e 10 milioni di bonus alla firma, per un totale di 100 milioni. A chi lo ha interpellato nei giorni scorsi, il tecnico livornese ha ribadito come i soldi non siano una delle sue priorità (facendo crollare così una delle narrazioni più in voga negli ultimi tempi).
Già ai tempi dell’offerta del Real Madrid (molti continuano a non crederci, ma è stra-confermata), Allegri avrebbe potuto guadagnare di più e probabilmente vivere un biennio più tranquillo di quello che è stato in bianconero. Ha prevalso la voglia di rivalsa in bianconero, ma anche la volontà di poter stare vicino ai propri figli (e da qualche tempo anche al nipotino). Andare ora in Arabia Saudita, fa sapere il diretto interessato, lo allontanerebbe per periodi più o meno lunghi dagli affetti, che ritiene troppo importanti per la sua serenità. Inoltre, accettare la stratosferica offerta degli sceicchi, lo allontanerebbe definitivamente dal calcio che conta, proprio al termine di una stagione che per certi versi è stata traumatizzante.
Ancora il tanto atteso vertice con John Elkann non c’è stato, anche se i due si tengono sicuramente in contatto a distanza. Ieri Allegri è stato fotografato a Montecarlo in tenuta tipicamente estiva, non proprio da uno che sta andando ad incontrare gli uomini più ricchi del pianeta. Per il bene della Juventus, qualunque sia la decisione finale del diretto interessato e della proprietà, che si faccia presto a definire il tutto, anche perché alcune narrazioni sui media vorrebbero praticamente tutti i giocatori attualmente in rosa tra i cedibili per ridurre le spese di circa 100-120 milioni. Conti alla mano, non mi sembra che la Juventus abbia bisogno di smantellare letteralmente tutto. Efficientare sì, ma c’è chi sta sicuramente peggio con patrimonio netto negativo e prestiti da ridiscutere per rimanere in vita. Dare una linea chiara dall’alto può servire anche a fermare la ridda di queste voci.

a href=”https://twitter.com/mirkonicolino” target=”_blank” rel=”noopener”>Mirko Nicolino

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Giugno 12
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