Eventi passati

L’EDITORIALE – INCHIESTA PRISMA: QUANDO IL TIFO È L’UNICA COSA CHE CONTA | DI STEFANO DENTICE

Torino

Mancava soltanto che si fosse presentato al convegno con maglia, cappello e sciarpa del Napoli per completare l’opera. D’altronde, con la sua inimitabile causticità, anni addietro il presidentissimo Gianni Agnelli disse: «Non rispondo a quelli che odiano la Juve, perché il loro è solo un problema psicologico». Questa è la giustizia sportiva che giudica e che sta giudicando la Juventus, degnamente rappresentata da un soggetto per cui il tifo è l’unica cosa che conta.

L’EDITORIALE – CARI ELKANN-AGNELLI, SERVE TUTTA LA “POTENZA DI FUOCO” | DI MIRKO NICOLINO

Torino

Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia contro la Lazio, la Juventus di Massimiliano Allegri ha ottenuto un altro successo sul campo della Salernitana. Alla vigilia, il tecnico livornese aveva presentato la sfida come uno scontro salvezza, classifica alla mano, anche se a molti supporters bianconeri questa uscita non è piaciuta. Piaccia o non piaccia, la penalizzazione di 15 punti ha falsato il campionato della Vecchia Signora, che però dovrà continuare a fare la propria parte. Dopo il KO pesante contro il Napoli al Maradona, i bianconeri sembravano essersi subito ripresi contro l’Atalanta, quando abbiamo assistito ad una gara spettacolare e aperta. La successiva gara casalinga contro il Monza (6 punti contro la Juve in stagione), ha però ripresentato a Max e i suoi ragazzi i fantasmi di inizio stagione, quando la squadra era completamente in balìa degli eventi.

L’EDITORIALE – UN’ALTRA VITTORIA E IL SOLITO RACCONTO DISTORTO | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

La Juventus continua a vincere, seppur di corto muso e soffrendo contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Che continua a perdere, giocando bene per i puristi, ma alla fine la classifica è quello che conta e se non risolleverà le sorti della viola, il suo destino non potrà essere di certo roseo in Toscana. Per la Juve di Max Allegri è stata un’altra vittoria della compattezza, giocata bene per qualche tratto di gara, ma al momento il nuovo modulo con una punta supportata da due mezze punte e una linea di centrocampo a quattro espone inevitabilmente a dei rischi. Ci vuole un bel po’ di rodaggio e qualche giocatore diverso, ma al momento va più che bene così.

LEANDRO PAREDES: IL “GEOMETRA” CON IL COMPASSO SPUNTATO | DI STEFANO DENTICE

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

La sua impressionante e a dir poco preoccupante involuzione pesa come un macigno sulla testa di Madama, è una vera e propria spada di Damocle per Max Allegri. Soltanto all’”Allianz Stadium” di Torino contro l’Udinese, dove la Juve ha battuto i friulani 1-0, Leandro Paredes ha abbacinato i tifosi juventini con un lampo di classe tradotto in un lancio zuccherato per Chiesa che, a sua volta, ha imbeccato Danilo per il gol decisivo. A conti fatti, purtroppo, quasi niente per un giocatore sul quale si è andati all-in dall’inizio della stagione proprio per cambiare il volto del centrocampo e per incidere pesantemente. A scanso di equivoci: il valore assoluto di Paredes non si discute, perché sotto l’aspetto squisitamente tecnico ha già dimostrato di essere ben sopra la media rispetto a moltissimi altri centrocampisti presenti sulla scena internazionale, ma questo non può e non deve bastare. A riprova di ciò, anche nei sedicesimi di andata di Europa League, a Torino contro il Nantes, definire scadente la prestazione del sudamericano significa edulcorare il concetto. Infatti, impiegato da Massimiliano Allegri sin dal primo minuto (e poi sacrosantamente sostituito durante la ripresa), l’ex PSG non ha mai preso in mano le redini della squadra: nessuna iniziativa personale, nessuna verticalizzazione, nessun cambio di gioco, nessun lancio o giocata qualitativamente eccelsa come è doveroso aspettarsi da un calciatore del suo livello. In buona sostanza, il nulla cosmico.

L’EDITORIALE – BRUTTA JUVE, GIOVEDÌ NON CISARANNO SCUSE | DI MIRKO NICOLINO

Torino

Lo score europeo degli ultimi anni non è di certo incoraggiante, ma questa Juventus ha le carte in regola per andare a fare risultato in Francia. Altrimenti, senza girarci tanto attorno, sarebbe un altro fallimento, l’ennesimo. Dopo l’eliminazione ai quarti di Champions League contro l’Ajax, nell’ultimo anno del precedente ciclo di Allegri, sono arrivate le eliminazioni agli ottavi contro Lione (Sarri) e Porto (Pirlo), mentre quest’anno la competizione dalle “grandi orecchie” è finita già ai gironi. Il trend è in calo, non da ieri, dunque, e un’eliminazione col Nantes rappresenterebbe un ulteriore step verso il basso. Se si vuole ricostruire, bisogna trovare fiducia anche su palcoscenici europei di secondo piano, per poter poi tentare nuovamente la scalata verso quell’Olimpo raggiunto con le due finali di Berlino e Cardiff.

EUROPA LEAGUE: LA JUVENTUS S’É DESTA! | DI STEFANO DENTICE

Torino

Alla luce di questa prestazione, il 3-0 sta addirittura stretto a Madama. Certo, di fronte c’era la tredicesima forza della Ligue 1, che fra i cinque maggiori campionati europei è sicuramente quello meno prestigioso, ma ad ogni modo il passaggio del turno è ampiamente meritato sotto tutti gli aspetti. Juve sempre più nel segno di Ángel Di María. E così sia!

AGNELLI C’È E LOTTA CON NOI | DI MIRKO NICOLINO

Torino

olo marginalmente, infine, l’intervista tocca la Juventus e le ultime vicende in casa bianconera. Nel giorno in cui la Procura di Torino invia per competenza materiale ad altre 6 procure, Agnelli spiega come sia avvenuta la sua squalifica: "La sospensione mi è stata imposta dalla Federazione italiana dopo aver studiato l'indagine della Procura. Ma non sono stato ascoltato e non ho potuto difendermi". Inutile addentrarci qui nuovamente nel merito di una giustizia sommaria, quella sportiva, e che tiene conto solo delle carte dell’accusa. La Juve ha iniziato un nuovo corso con un nuovo Consiglio d’Amministrazione, poiché nel precedente non c’era unità di intenti ed era dunque impossibile difendersi nel modo migliore dalle accuse. "A causa di un'indagine penale che mi riguarda personalmente. Non posso dire molto su questo perché il caso è in corso. La prima udienza preliminare è il 27 marzo. Lì si deciderà se il caso si fermerà o meno. Non voglio che la Juventus si faccia carico di questo peso per tutto questo tempo. Un nuovo consiglio di amministrazione può rappresentare meglio il club e non ha nulla a che fare con le accuse. Inoltre - conclude Agnelli - sono libero di difendermi in tribunale da qualsiasi accusa".

L’EDITORIALE | LA JUVENTUS È LA SECONDA FORZA DEL CAMPIONATO | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

Che Dio ci preservi sempre Danilo, capitano instancabile e sempre più leader di questo gruppo, che essendo molto ringiovanito ha bisogno di carisma e dedizione alla causa. Il su prolungamento di contratto non può che essere un’ottima notizia per la Juve del futuro.

L’EDITORIALE – SI CRESCE ANCHE COSÌ | DI MIRKO NICOLINO

Stadio Olimpico Viale dei Gladiatori, 00135 Roma RM, Italia, Roma

Di sicuro, Allegri ha il compito di migliorare la manovra offensiva, perché se la fase difensiva da mesi concede abbastanza poco agli avversari, permane l’endemico problema di riempire l’area di rigore. Anche ieri sera, la Juventus è riuscita ad arrivare sul fondo parecchi volte, ma i traversoni e i crossi hanno sempre trovato la difesa giallorossa, una delle più forti in Serie A sulle palle alte, preparata e ben posizionata contro pochi effettivi bianconeri. Bisogna variare lo spartito, perché oggi questa Juve dipende troppo dalle giocate di Angel Di Maria e Kostic, mentre Vlahovic sembra essere troppo isolato quando deve attaccare la profondità, con il solo Rabiot saltuariamente ad aggiungersi negli inserimenti.
Nota a margine su Kean, che si è scusato e sarà multato. Gesti come questo sono devastanti per l’ambiente, l’allenatore e i compagni, perché se vieni mandato in campo in un momento decisivo di una gara importante e ti fai mandare fuori dopo 40 secondi, non si può contare su di te. La prossima volta, Allegri ci penserà 100 volte prima di mandarlo nuovamente in campo, perché non è da grandi calciatori fare un passo in avanti nel processo di maturazione e poi di colpo farne dieci all’indietro.
Le penalizzazione a metà campionato, la prima nella storia del calcio mondiale (e questo la dice lunga sulla credibilità del calcio italiano), ha già segnato indelebilmente la stagione della Juventus, se poi ci si fa male anche da soli, è davvero difficile ricostruire in un contesto del genere. Alibi per nessuno, in primis l’allenatore, ma con chi non capisce che momento storico sta vivendo l’ambiente bianconero, c’è poco da fare. Questa è una Juventus che va ricostruita nel dna, perché è ancora insicura e acerba (basti vedere l’azione in cui la Roma va vicina al gol con Spinazzola dopo aver battuto rapidamente una punizione senza che nessun bianconero si metta sulla palla e mentre diversi elementi sono fermi a parlare con l’arbitro). Quanto tempo ci vorrà, ripeto, non lo sa nessuno.

L’EDITORIALE – JUVE GIOVANE, SERVE PAZIENZA (E ONESTÀ INTELLETTUALE) | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

Ora testa al Friburgo, una gara che sarà sicuramente più complicata di quella dell’andata e che la Juventus dovrà giocare senza tanti elementi importanti e con alcuni non al meglio. Non ci saranno sicuramente Milik, Alex Sandro, Bonucci e Pogba, all’ennesima lesione muscolare che lo costringerà a stare fermo per almeno 2-3 settimane. In forte dubbio Chiesa, ma anche Di Maria e Bremer non sono proprio al top. Sarà ancora una Juve giovane e forse un po’ ballerina, ma è il prezzo da pagare per la ricostruzione. I giovani danno spensieratezza, brio, ma anche meno garanzie e in termini di compattezza ed ermeticità. Bisogna starci e attendere che il processo di maturazione faccia il suo corso.

L’EDITORIALE – UN DERBY D’ITALIA “LINEARE” CHE NON MERITA DI FINIRE IN CACIARA | DI MIRKO NICOLINO

Stadio Meazza Milano

Al resto hanno pensato una grande prova di Bremer, che ha letteralmente annullato Lukaku, mentre a turno Gatti e Danilo hanno francobollato un impalpabile Lautaro. Prova generosa di Vlahovic e Soulé, a mio avviso ancora lontano fisicamente e mentalmente dal poter giocare partite di questo tipo, mentre per Kostic ormai abbiamo esaurito ogni aggettivo. Per il serbo parlano i numeri: 12 assist e 3 gol, null’altro da aggiungere.
Consentitemi a questo punto di dare i giusti meriti ad un Max Allegri che si è rivelato ieri sera tatticamente perfetto, confermandosi nel post partita anche un top a livello comunicativo. In campo la crescita di Rabiot, Fagioli e Gatti, è in primis grande merito suo, mentre nei rapporti con i media è ormai il rappresentante per eccellenza della juventinità. Mentre Calvo è costretto giustamente a parlare il politichese, il tecnico livornse non le manda a dire quando gli vengono rinfacciati gli episodi. Al solito, i torti per gli altri sono continui, quelli nei confronti della Juventus sono sempre i primi della storia. È un po’ come la favoletta del “non ci sono immagini” chiare per il VAR. Quando è successo proprio contro l’Inter in occasione del rigore solare non dato a Zakaria, tutti a ridere sull’indisponibilità delle telecamere, così come per il mani di Candreva e il gol annullato durante la gara con la Salernitana all’andata. È bastato un episodio dubbio a favore dei bianconeri per accorgersi improvvisamente che la VAR non è infallibile e che, a seconda degli impianti in cui si gioca, possono non esserci tutte le telecamere (e di conseguenza le immagini) a disposizione di chi deve decidere. È il modo di raccontare il calcio tutto italico, con la Juventus che inevitabilmente fa fare audience e carriera. Per fortuna con i social molti “finti umili” (cit. Maurizio Mosca) li possiamo smascherare in due minuti, ma la domanda sorge spontanea. Vi rendete conto, ora che possiamo leggerli quotidianamente sui loro profili, chi per decenni ci ha raccontato il pallone spacciandosi per equidistante da tutti i colori?

L’EDITORIALE – FEDERICO GATTI: LA “SENTINELLA” IN BIANCONERO | DI STEFANO DENTICE

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

Innanzitutto per personalità, temperamento, determinazione e prorompente fisicità, Gatti ha davvero ben impressionato in posizione di “braccetto” di destra dell’ormai consueta difesa a 3 disegnata dall’allenatore labronico. Il tutto impreziosito da una buona tecnica individuale e da una notevole capacità, all’occorrenza, di “strappare” in progressione per sfruttare la sua prestanza atletica in velocità. Ad oggi Federico Gatti ha già dimostrato di essere tutt’altro che una semplice seconda scelta, bensì molto più che una riserva di lusso. Questo lo si deve anche alla sua umiltà, al suo ammirevole spirito d’abnegazione, al carattere e all’animus pugnandi intriso di juventinità che tanto entusiasma i tifosi della Vecchia Signora. È proprio il caso di dire che il classe ’98 si è meritamente guadagnato la promozione sul campo sudando e lavorando alacremente.