Di sicuro, Allegri ha il compito di migliorare la manovra offensiva, perché se la fase difensiva da mesi concede abbastanza poco agli avversari, permane l’endemico problema di riempire l’area di rigore. Anche ieri sera, la Juventus è riuscita ad arrivare sul fondo parecchi volte, ma i traversoni e i crossi hanno sempre trovato la difesa giallorossa, una delle più forti in Serie A sulle palle alte, preparata e ben posizionata contro pochi effettivi bianconeri. Bisogna variare lo spartito, perché oggi questa Juve dipende troppo dalle giocate di Angel Di Maria e Kostic, mentre Vlahovic sembra essere troppo isolato quando deve attaccare la profondità, con il solo Rabiot saltuariamente ad aggiungersi negli inserimenti.
Nota a margine su Kean, che si è scusato e sarà multato. Gesti come questo sono devastanti per l’ambiente, l’allenatore e i compagni, perché se vieni mandato in campo in un momento decisivo di una gara importante e ti fai mandare fuori dopo 40 secondi, non si può contare su di te. La prossima volta, Allegri ci penserà 100 volte prima di mandarlo nuovamente in campo, perché non è da grandi calciatori fare un passo in avanti nel processo di maturazione e poi di colpo farne dieci all’indietro.
Le penalizzazione a metà campionato, la prima nella storia del calcio mondiale (e questo la dice lunga sulla credibilità del calcio italiano), ha già segnato indelebilmente la stagione della Juventus, se poi ci si fa male anche da soli, è davvero difficile ricostruire in un contesto del genere. Alibi per nessuno, in primis l’allenatore, ma con chi non capisce che momento storico sta vivendo l’ambiente bianconero, c’è poco da fare. Questa è una Juventus che va ricostruita nel dna, perché è ancora insicura e acerba (basti vedere l’azione in cui la Roma va vicina al gol con Spinazzola dopo aver battuto rapidamente una punizione senza che nessun bianconero si metta sulla palla e mentre diversi elementi sono fermi a parlare con l’arbitro). Quanto tempo ci vorrà, ripeto, non lo sa nessuno.