Eventi passati

JUVE A UN BIVIO: SE POGBA NON DÀ GARANZIE… | DI MIRKO NICOLINO

Torino

Meno problematica la situazione in attacco, con Vlahovic da centellinare (parliamo al netto di una cessione che ad oggi non sembra prossima), ma in assenza di offerte irrinunciabili, nel reparto avanzato Allegri potrà contare su un Chiesa parso in grande spolvero in questa prima parte di ritiro estivo, oltre che su Milik e Kean, che per minuti giocati è stato il centravanti più prolifico della stagione 2022-2023.
Nessuna novità, infine, sul fronte Leonardo Bonucci: il calciatore e il suo agente continuano a sostenere di voler restare alla Juve, ma tra dirigenza e allenatore c’è totale convergenza sulla sua esclusione definitiva. Zero possibilità di ripensamenti, dunque, con l’ex capitano che se non accettasse una cessione, dovrebbe sostanzialmente trascorrere l’intera stagione in tribuna e allenandosi in disparte. Non proprio il finale che tutti si auguravano per uno dei recordman della storia bianconera.

DEL DISAGIO E DELLE PENE | DI MIRKO NICOLINO

Torino

Manca ancora un mese alla fine del calciomercato, circa 20 giorni all’avvio del campionato di Serie A e sui social network ci sono già suicidi di massa da parte di tifosi della Juventus, oltre che insulti e minacce alla società, i suoi dirigenti, l’allenatore, molti giocatori della rosa, la proprietà. Sono juventini del resto, anche se detestano praticamente tutto ciò che c’è al momento nella squadra per cui fanno il tifo. Si chiama disagio ed è una delle caratteristiche peculiari dei social network, che costringono chi ne fa un uso sano a patire delle pene ogni giorno nuove. Essendo piattaforme frequentate praticamente da tutto il globo terrestre, ogni giorno il disagio assume forme nuove e a nulla serve bloccare o silenziare determinati account, tanto ne vengono creati di nuovi, con foto di cartoni animati o personaggi famosi, nomi esotici o totalmente di fantasia, ma che sanno tutto lo scibile umano.

IL GIALLO DELLE DATE: LUKAKU CONDIZIONATO UN SOLO GIORNO… | DI MIRKO NICOLINO

Torino

Chiudendo con la stretta cronaca, Lukaku non è ancora un calciatore della Juventus, forse lo diventerà nei prossimi giorni. Se per il belga l’affare è apparecchiato con bianconeri e Blues d’accordo sulla sua valutazione, non c’è ancora il sì definitivo su Dusan Vlahovic, che il Chelsea non valuta quanto i bianconeri - circa 80 milioni - bensì 65. La proprietà della Vecchia Signora spinge fuori il serbo per una plusvalenza sostanziosa, che invece alle cifre dei londinesi sarebbe di soli 10 milioni. Se la situazione non si sbloccasse, alla fine il belga potrebbe arrivare a Torino senza scambi, con la Juve che poi penserebbe ad un’altra cessione eccellente. E Vlahovic che pensa? Vuole restare alla Juventus, ovviamente, ma a certe condizioni partirebbe, perché se non avesse dato l’assenso all’addio, un’eventuale trattativa per la sua uscita non sarebbe nemmeno iniziata.

UNA JUVE DIMAGRITA, MA QUANTO COMPETITIVA? | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

Al momento è difficile dire se sarà una Juve migliore di quella che negli ultimi tre anni non ha mai lottato per il titolo. Di sicuro la squadra ha perso in esperienza e ha deciso di rinunciare a pilastri dello spogliatoio come il Panita e il numero 19. Insomma, sulla carta è una squadra meno esperta, ma che potrebbe avere maggiore freschezza atletica. Posto che è sempre calcio d’agosto, nelle prime amichevoli i ritmi della nuova Juventus sono sembrati interessanti e sembra ci siano i presupposti per una squadra più propositiva e vispa. L’unico giudice attendibile, però, sarà il campionato e il 20 ci sarà da affrontare e superare il primo scoglio rappresentato dall’Udinese.

ALLEGRI PREFERISCE I GIOVANI E LA JUVE VA | DI MIRKO NICOLINO

UDINE

Difesa solida (sempre sul pezzo anche il bistrattato Alex Sandro), centrocampo dinamico e attacco ben assortito (Chiesa si sta adattando molto bene in questo nuovo ruolo di seconda punta), devono ora confermarsi nel lungo periodo e contro avversari più attrezzati (con il massimo rispetto per l’Udinese). Da rivedere Weah, che ha gamba e volontà, ma il pestone alla caviglia rimediato nel primo tempo lo ha costretto ad uscire anzitempo dal match.

SONO RIPARTITI I DELIRI E NOI NON FACCIAMO ECCEZIONE | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

È solo la seconda giornata, ma il clima in Serie A è già avvelenato, a conferma che la cultura sportiva italiana non ha alcuna intenzione di migliorarsi. Né tra gli addetti ai lavori che commentano in TV, sui giornali o tramite altri canali, né tra i tifosi. E così oggi assistiamo ad un asfissiante tambureggiare per un episodio arbitrale che arriva verso il finire di una partita nella quale arbitro e VAR ne hanno combinate di cotte e di crude. A partire dalle prime due ammonizioni, comminate a Rabiot e Pschi in maniera alquanto fiscale., per proseguire poi con il mani in area bolognese che è stato analizzato da chi ha diretto la partita in maniera molto superficiale, esattamente come il contatto con Chiesa, in cui il difensore rossoblu, oltre ad affossare l’attaccante bianconero, tocca anche la mano con il gomito che si allarga.
Quando, però, una trasmissione televisiva inizia con “ci sono anche episodi dubbi a sfavore della Juventus PRIMA, ma partiamo dalla fine, ovvero dall’episodio a sfavore del Bologna”, si è già indirizzato il sentimento popolare. Nulla di nuovo insomma, perché addirittura il contatto tra Iling e Ndoye viene oggi definito uno dei più clamorosi, se non il più clamoroso in epoca VAR. Come se Juventus-Salernitana dello scorso anno non si sia mai giocata, o il celeberrimo “palla palla palla” del contatto tra Belotti e Bastoni non sia mai esistito… Potrei proseguire all’infinito, perché la VAR ha inevitabilmente ridotto il numero di errori oggettivi, ma non ha eliminato interpretazioni e discrezione. Anzi, gli errori clamorosi si ripetono ogni settimana, solo che al solito alcuni fanno notizia altri meno. Volutamente.

JUVE IMBATTUTA, MA C’È TANTO DA FARE (E SENZA POGBA) | DI MIRKO NICOLINO

Empoli

C’è tempo per migliorare e la sosta per le nazionali potrà servire anche per fare il punto del lavoro fin qui svolto alla Continassa, visto che con tanti giocatori partenti per i ritiri delle rispettive selezioni, non si potrà lavorare granché, anzi ci saranno diversi giorni di riposo per gli elementi rimasti a Torino. La strada è indubbiamente in salita per il titolo, ma l’imperativo per questa Juventus, ribadito nel pre-partita di Empoli dal Football Director, Cristiano Giuntoli, è tornare in Champions League, competizione che ridarebbe prestigio e risorse alle casse provate dalle vicende extracalcio della passata stagione.
Allegri e il suo staff avranno tanto da fare per far evolvere una squadra ancora più giovane quest’anno e che in termini spiccioli ha perso gol e assist lasciando andar via elementi pur logori, ma spesso decisivi con le loro giocate. Chiesa e Vlahovic sono in netto miglioramento, ma non si può buttare la croce addosso soltanto a loro.

JUVENTUS: TRE INDIZI FANNO UNA BUONA PROVA | DI STEFANO DENTICE

Empoli

Allegri e i suoi hanno una voglia matta di riscatto. Sono desiderosi di disputare una stagione da protagonisti, all’altezza della gloriosa maglia bianconera. Giocando una sola competizione fino a dicembre, poiché la Coppa Italia inizierà a gennaio per la Juventus, il diktat è quello di alzare sensibilmente l’asticella delle prestazioni per racimolare più punti possibili da qui fino alla fine del 2023. La partenza con il piede giusto c’è stata, la strada da percorrere è ancora lunghissima e tortuosa, ma l’ottimismo e la fiducia crescono. La Vecchia Signora deve tornare a ricoprire il ruolo di attrice principale, come le compete, come la storia insegna. Possibilmente con l’aiuto dell’intera tifoseria, di vitale importanza per far sì che la Juventus possa tornare a trionfare come il suo DNA impone.

LA JUVENTUS NON È IN VENDITA: COSA SUCCEDERÀ | DI MIRKO NICOLINO

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Servirà per consolidare il piano e rilanciare gli investimenti, consentendo l’estate prossima all’area Football di fare qualche passo in più sul mercato, visto l’immobilismo pianificato di quello appena concluso e di quello che arriverà a gennaio. Al contempo, però, John Elkann e i suoi collaboratori sono al lavoro per il delisting dalla Borsa e l’ingresso di un socio di minoranza, che contribuirebbe al rilancio con le proprie risorse. Già prima dell’addio di Andrea Agnelli si era paventato l’interesse di Amazon, il colosso di Jeff Bezos, ma non è l’unico grande brand mondiale interessato.

JUVENTUS – LAZIO: UNA FESTA CHE MANCAVA DA TEMPO | DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

A fine partita il club di Claudio Lotito si è trincerato dietro un silenzio stampa dettato da presunti torti arbitrali. Ebbene, il primo gol di Vlahovic è assolutamente regolare, poiché la palla controllata da McKennie non è mai uscita del tutto: ci sono delle cose che si chiamano prospettiva e proiezione ortogonale, ma non pretendiamo le conoscano persone che non distinguono un quadrato da un rettangolo, un cerchio da un ovale, peggio un processo ordinario da uno sportivo. Per il resto, la direzione di Maresca è stata insufficiente, poiché la gestione dei falli e dei cartellini è parsa a dir poco non univoca. Con il metro con cui ha ammonito nei primi minuti Miretti e Danilo, mancano dei gialli netti a Cataldi e Kamada. Le analisi, però, ormai lo sappiamo siano inevitabilmente condizionate dal sentimento popolare, quindi non fa specie che a dei giocatori che hanno perso nettamente sul campo, sia dato un alibi inesistente come quello dell’arbitraggio. Se non vogliono cresce, hanno intrapreso la via giusta, quella degli alibi.

JUVE DICCI COSA SEI | DI MIRKO NICOLINO

La nota lieta è rappresentata da Federico Chiesa, che ha provato con i suoi strappi a trascinare la squadra ancora una volta. È mancato, invece, Dusan Vlahovic, meno lucido delle precedenti uscite e non in grado di incidere per quelle che sono le sue qualità. Notte horror per Szczesny, che praticamente ha messo lo zampino su 2 reti del Sassuolo, ma non si salva praticamente nessuno per la fase difensiva, visto che la formazione di Dionisi riusciva spesso ad incunearsi per vie centrali come nel burro. La perdita di elementi di classe, inoltre, mette Allegri e i suoi con le spalle al muro: per fare risultato questa squadra deve girare sempre a mille e cercare rapidamente soluzioni, perché altrimenti non c’è inventiva e le idee scarseggiano.
La lotta per la qualificazione alla prossima Champions League è in definitiva una grande montagna da scalare e ci sono tre squadre che al momento sembrano più attrezzate. Con altre due, le romane, il cui avvio di campionato non è stato propriamente esaltante, la Juventus se la può giocare, ma non con l’atteggiamento visto al Mapei Stadium. Se qualcuno pensa già di essere arrivato, scenda dalla giostra e lasci il posto a qualcun altro.

COSA DICONO I NUMERI DI QUESTA JUVE? |DI MIRKO NICOLINO

Allianz Stadium Corso Gaetano Scirea, 50, 10151 Torino TO, Italia, Torino

La Juventus torna alla vittoria contro il Lecce cancellando, almeno per ora, la brutta sconfitta rimediata contro il Sassuolo. È bastato il minimo scarto ai bianconeri per portare a casa altri 3 punti pesantissimi in chiave qualificazione alla Champions League, l’obiettivo primario fissato dalla proprietà e ribadito a più riprese da Massimiliano Allegri e Cristiano Giuntoli. Ricapitolando, ad oggi la Juve ha 13 punti dopo 6 giornate, frutto di 4 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Si tratta della miglior partenza dal 2019 ad oggi: allora, dopo 6 giornate, la squadra allenata da Maurizio Sarri aveva in carniere 16 punti. Ovviamente, il dato andrebbe contestualizzato anche con il calendario, che fin qui mi pare sia stato abbastanza agevole per i bianconeri, ad eccezione della Lazio.