I NUMERI DELLA JUVE 23/24-UNDICESIMA GIORNATA | DI FRANCESCO DI CASTRI

Bentornati.

Insidiosa trasferta al “Franchi”, con “momenti di sofferenza, circa 89 minuti (cit. Szczesny)”, in cui la Juve conferma la solidità difensiva e porta i tre punti a casa grazia al primo gol in bianconero di Fabio Miretti.

Proverò a capire la strategia del nostro allenatore con la terza immagine di questa “puntata”.

Vediamo i dati delle presenze.

Rabiot ancora sugli scudi, con fascia di capitano e 100% dei minuti giocati, con i fedelissimi Bremer, Locatelli e McKennie a seguire. Come detto, primo gol in bianconero di Miretti, grazie al secondo assist in stagione di Kostic. Solo tre i cambi operati dal mister, suppongo per mantenere l’equilibrio difensivo e per la poca esperienza dei componenti rimasti in panchina.

Nella seconda immagine, come d’abitudine, i tiri e i dati di squadra.

Dopo l’exploit col Verona, la Juve di stagione, per la prima volta, va sotto i cinque tiri complessivi nei novanta minuti (di cui tre nello specchio, però). Di contro, la viola, pur tirando tantissimo (25 volte), centra lo spazio tra i pali solo 4 volte. Si nota, infatti, che gli xG delle due squadre sono paradossalmente simili, se si pensa che la Juve ha lasciato il possesso palla agli avversari.

Si chiama “dominio senza possesso”, ed è una delle lezioni che vengono tenute a Coverciano quando si frequenta il corso per il patentino da allenatori. Tranne l’anomalia di Reggio Emilia, la Juve ha subito solo due gol nelle altre dieci partite, mantenendo la rete “pulita” ben otto volte. Nella terza immagine, una suddivisione delle partite disputate e dei punti realizzati suddivisa in questo modo: da una parte, le 8 squadre sempre presenti almeno dal 2011-2012, primo anno della “Era Stadium”. Dall’altra, le altre squadre.

Questa è una statistica che riproporrò durante la pausa natalizia, con numeri più importanti e definiti, ma che inizia a farmi fare un tipo di ragionamento che credo anche Max, mago dei numeri, abbia fatto.

Supponiamo di fare, con le prime 8, il 66% dei punti. Molti pareggi, qualche vittoria e qualche sconfitta (ci sta, soprattutto con le squadre meglio attrezzate, di poter perdere): su 16 incontri totali, sarebbero 31,68 punti, arrotondiamo a 32.

Nelle altre 22 partite, con le squadre di media-bassa classifica, supponiamo (come minimo!) di realizzare il 75% dei punti, il che mi da 49,5, arrotondato a 50.

Con queste medie, a fine stagione si chiuderebbe a 82 punti, quota molto abbondante per la partecipazione alla Champions della prossima stagione e molto vicina al punteggio medio per vincere il campionato: negli ultimi cinque anni la quota scudetto (punteggio della seconda + 1) è stata mediamente di 81 punti (che non vuol dire automaticamente vincerlo, anche perché le cinque squadre campioni hanno fatto mediamente 88 punti, con distacchi di “sicurezza” dalla seconda).

Credo che i due volti della Juve (arrembante con le medie-piccole e guardinga con le medio-grandi) siano legati a questo tipo di pensiero: intanto, garantiamoci come minimo l’ingresso tra le prime quattro; se poi, ad aprile saremo ancora a due punti dalla prima, un pensierino ce lo facciamo.

Alla prossima, e, come sempre, se volete commentare questi dati, vi aspetto su “X”!

E forza Juve, fino alla fine.