JUVENTUS – BOLOGNA 1-1: IL VOTO DEGLI DEI | DI LUCIO CASCAVILLA

Juventus-Bologna 1-1: il voto degli dei

PERIN 5.5
Riprende da dove si era interrotto: la lettura della nuova doppia di Tex (Ruju- Del Vecchio). Il ritorno di un nemico di cui non si sentiva il bisogno. Perin è così annoiato dal non riuscire nemmeno a bloccare la palla sull’incursione delle polemiche.
DANILO 6
È ancora estate e, diversamente dai suoi colleghi, galleggia. Stessa spiaggia, stesso mare; ha preso l’ombrellone vicino a quello di Allegri: divideranno per tutto l’anno frittatona di spaghetti e insalata di riso.
BREMER 4.5
Svagato. Sembra il protagonista di Occhi di ragazza di Gianni Morandi: partiremo per un viaggio, per stadi che non conosco.

ALEX SANDRO 4
Alex Sandro è l’unico al mondo che ha apprezzato sia Wakanda Forever che Secret Invasion. Estasiato dalla nuova serie TV ha dimenticato di essere in campo e la regola più importante del calcio: passare solo ai calciatori che indossano la sua stessa maglia (facile, secondo l’allenatore). Peccato che Alex Sandro l’abbia scordato, nonostante sia il nono anno che gioca su quella fascia.
WEAH 6
Il libro di Ptath (1943) è l’ultimo testo di Van Vogt prima di trasferirsi dal Canada a Los Angeles, dove teorie pseudoscientifiche e sette religiose cambieranno il suo approccio alla scrittura dei libri di fantascienza. Questa è una delle ultime partite di Weah in cui vedremo la sua esplosività. Ancora tre match e poi resterà immobile come i suoi compagni di squadra.
YILDIZ SV
L’allenatore è stato categorico: voglio vedere il tuo nome nel tabellino, a fine partita: lui si è fatto ammonire.

LOCATELLI 4
Peccato che, quando ha inviato il CV alla Juventus, aveva parlato delle sue esperienze da logopedista, per aiutare i calciatori stranieri a integrarsi nelle giovanili. Arrivabene e Cherubini, con forti problemi di comprensione del testo, hanno letto centrocampista e lo hanno messo a disposizione del mister.

MCKENNIE SV
Entra e si comporta come un libro di Susanna Tamaro: ma davvero c’era bisogno che diventasse scrittrice?
RABIOT 5
Spaventato dalla visione di Unicorn Wars, è diventato irascibile e impossibilitato ad alcun passaggio. Speriamo che il prossimo film che veda, prima della partita sia: il tricheco che voleva troppo.
FAGIOLI 5
Allegri voleva mettere Miretti, ma poi quando mette Miretti segna Fagioli e quando mette Fagioli, avrebbe voluto mettere Miretti che sogna Fagioli segnare. Quindi ha messo Fagioli perché squadra che vince si cambia.
POGBA 6
Nuntio vobis magno gaudio: habemus Pogba. Cammina, certo. Ha la forma di una Duna, certo. In salita si fermerebbe, certo. Per ogni cinquanta metri di campo solcato prende diciannovemila euro, certo. Eppure potrebbe essere ancora un giocatore di calcio.
CAMBIASO 5.5
Si comporta come un treno fuori orario, scendendo scale mobili, chiedendo l’ora solo ad avversari che hanno l’orologio fermo.

ILING 6
Sembrava il protagonista della canzone di Lucio Dalla, Balla, balla, ballerino. Sia da un lato che dall’altro. Poi crossa.
VLAHOVIC 7
Bidone, cesso, l’uomo che vedeva gli altri stoppare i palloni, l’uomo che fissava le capre e si annoiava, l’inutile attaccante che bisognava spedire su Marte. Mandiamo via Dybala, senza di lui voleremo. Mandiamo via Vlahovic, con Milik scaleremo l’Everest con la Duna. Mettiamo Arrivabene centravanti, che segna più di Dybala, Vlahovic e Morata assieme. Due partite, quattro gol. Due annullati.
CHIESA 5.5
Tende a strafare, ma è l’unico che può farlo. Sembra l’uomo che non deve chiedere mai, ma è obbligato a rispondere.
MILIK S.V.
È entrato nel momento in cui sono andato a bere dell’analcolico biondo. Ha inciso sulla partita come l’aranciata amara alle feste di adolescenti che pensano già ad altro.
ALLEGRI 5
Una settimana per preparare la partita e si scende in campo come la programmazione di Netflix. Al secondo match hai già visto tutti i prodotti più interessanti e perdi il primo tempo solo a cercare qualcosa che sospetti faccia schifo. Poi vedi il primo tempo e fa schifo davvero.
TENET IN THE DARK: Tra burocrati belgi Juventini (che non permettono di utilizzare soldi pubblici per la costruzione di stadi che saranno amministrati da privati), allenatori che tacciono dinanzi ai microfoni e vibranti proteste per rigori non dati, sembra di essere tornati ai bei tempi. L’Italia non ha bisogno di giornalisti seri, nemmeno di un sistema calcio che si rifondi (visto che scivola verso il basso), ma di complotti. Il tifoso medio, dopo aver detto la Juve ruba, si sente meglio. Ma la prossima volta che vedremo la nazionale ai mondiali, sarà tra un paio di generazioni. E che ce ne frega: la Juve rubba!

Lucio Cascavilla