In esclusiva per la rubrica “What’s the Story Juventus Glory”, ho avuto in piacere di intervistare un grande artista della muscia italiana e tifoso juventino come Bugo.
Bugo, partiamo dall’attualità e da Napoli-Juve: hai visto la partita? Come l’hai vissuta?
“Sì, l’ho vista ed è stato un tonfo che non mi aspettavo così pesante e rumoroso: credo che nessuno se lo immaginasse così. Sebbene il Napoli giocasse in casa, fosse la favorita e stesse proponendo un calcio più bello e realizzativo del nostro, non me lo aspettavo così pesante. Devo dire che, soprattutto il secondo tempo, con gli errori ripetuti, lascia un po’ di rabbia: non so spiegarmelo. A quel livello lì, non ci possiamo permettere tutti quegli errori in difesa, in particolar modo di Bremer che ha vissuto una delle partite – immagino per lui – peggiori che abbia mai disputato. Non voglio dare la colpa ad un calciatore singolo, però i suoi errori sono stati pesanti, soprattuto perchè hanno portato poi al gol. Sulla seconda rete del Napoli c’è stato anche un rimpallo in cui la palla gli è finita sulla schiena in area, ma quando una cosa non va, non va”.
La stagione è sempre molto lunga: che sensazioni hai?
“Noi restiano sempre là in alto a -10 dal Napoli ma manca ancora metà stagione: non dico puntare allo Scudetto ma, vivendo la Juventus un anno di transizione, il nostro obiettivo è rimanere in Champions League tra le prime 4. Il Napoli è la più forte indubbiamente: è giusto che sia in vetta perchè ha un bellissimo gioco, una squadra compatta e pochi infortuni.
Poi, tornando a Napoli-Juve, riflettevo: quando c’è un giocatore che non è in serata e fa degli errori sui primi due gol, non dico che l’avrei sostituito prima, ma farlo giocare (Bremer) fino alla fine… ecco lì ci avrei pensato. A volte gli allenatori non cambiano i giocatori perchè non vogliono dare adito al fatto di aver sbagliato: se il giocatore è in forma allora gioca bene, se non lo è lo si lascia in campo. Personalmente, dopo il primo tempo avrei già cambiato 2-3 calciatori perchè eravamo sul 2-1 ed era necessario dare una sterzata al match. Io amo Allegri ma, per la prima volta da tempo, avrei avuto da ridire.”.
Parlando di Juve e musica: che brano od album associ ai bianconeri?
“Musicalmente andrei sul pop perchè per me il pop sono sempre stati i Beatles, i Rolling Stones e per me anche Jimi Hendrix, a modo suo lo era. La Juventus è una squadra “non di plastica” e la definirei pop/rock nel miglior modo possibile, sempre in grado di guardare in avanti nelle situazioni, come anche con il progetto NextGen.
È un peccato cha Andrea Agnelli se ne sia andato, anche se secondo me graviterà sempre in zona Juve e mi auguro che, in tal senso, ci dovremo aspettare qualche bella sorpresa. Lui è sempre stato molto visionario anche nelle dichiarazioni sulla Superlega che erano un modo per porre una riflessione e far capire che il futuro sarà quello: guarda caso adesso giocheranno la Coppa del Mondo per club FIFA che rappresenta una novità.
La Juve è una squadra che nel DNA, grazie alla mentalità della famiglia Agnelli, è sempre stata molto visionaria: quindi, per legarla alla musica, non è pop di plastica, non è musica alla “Måneskin”, ma un qualcosa come “Are You Exprerienced” di Jimi Hendrix perchè è potente e visionario. Io che della musica italiana amo Vasco Rossi – che è nterista – dico che la Juve è “Vado al Massimo”.
Per quanto riguarda il tuo nuovo album, cosa ci vuoi dire?
“Il disco su cui ho lavorato è pronto, sta girando nelle case discografiche e sta piacendo: siamo in attesa di raccogliere la situazione migliore.
Quest’anno vorrei pubblicare qualcosa e mi auguro a breve di fare un bell’annuncio”.
Sarai poi in tour?
“Visto che la pandemia, secondo me, ha azzerato tutto, vorrei sperimentare suonando in situazioni anche poco pubblicizzate, come ad esempio, potrei annunciare un giorno:“Oggi stesso comunico che a Milano suonerò 20-30 minuti in quel negozio di dischi: chi vuol venire, viene”. Stiamo pensando a quest’idea e capendo se riusciamo a realizzarla perchè si trattarebbe di una sorta di palestra di riscaldamento per il tour. Quest’anno, quindi, avrei voglia di tornare in mezzo alla gente con queste improvvisate da 20-30 minuti nei luoghi come i negozi divinili”.
Ringrazio di cuore Bugo ed il suo manager Marco per la cortesia e la disponibilità dimostrate prima, durante e dopo la nostra chiacchierata a tinte bianconere ed a suon di musica!







