WHAT’S THE STORY JUVENTUS GLORY | INTERVISTA A RAFFAELLO CORVO | DI VALERIO PIERACCINI

In esclusiva per la rubrica “What’s the Story Juventus Glory”, ho avuto il piacere di intervistare uno dei fratelli che la vita mi ha regalato, Raffaello Corvo.

Raffaello, qual’è il tuo primo ricordo della Juventus?

“Era quel terribile 29 maggio del 1985 e ricordo come un sogno una giornata passata a casa di mio nonna paterno, sentendo nell’aria qualcosa di particolare, in vista di ciò che la sera doveva accadere: era la famiglia juventina che si preparava ad una finale di Coppa dei Campioni, qualcosa di storico, magnifico ed incredibile.

Si trattava di una Juventus che scriveva pagine importantissime non solo nel campionato italiano ma anche a livello internazionale. Ricordo che mio nonno arrivò e, ad un certo punto, mi portò una busta in cui era contenuto un completino di cotone con calzettoni, pantaloncini e maglietta della Juventus: qualcosa di unico, che mi fa ancora venir da piangere, i brividi. C’erano anche le scarpette e, fuori da casa di mio nonno, lo indossai e mi misi a giocare con i miei cugini.

Ricordo, come se fosse ieri, che fu una giornata primaverile-estiva ma anche molto piovosa: sento ancora l’odore di quel giorno.

Poi, un altro flash che ho impresso nella mia mente di quel giorno riguarda un Signore che parlava al microfono con una raffinatezza ed un’eleganza uniche, affermando che i giocatori juventini avrebbero giocato per noi tifosi: quella persona era il nostro Capitano, Gaetano Scirea!”.

Per quanto riguarda la musica: quale genere musicale preferisci?

“Per quanto concerne i generi musicali, amo la musica rock, pop, classica e metal. Io adoro la musica classica, come tutti gli altri generi.

Mi ritengo un “divoratore” di musica. Anche i suoni della natura per me sono musica, infatti sono un grande estimatore della musica ambient.

Ho tantissimi dischi jazz, genere che adoro. Sono un amante del mitico Pat Metheny, di cui ho tutta la discografia ed alcune giornate le passo con lui.

Amo anche la musica elettronica, progressiva, tutto quel mondo che ha avuto un contributo importantissimo tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80. I Depeche Mode, in questo senso, rappresentano una parte della mia vita anche per tanti altri motivi, non solo dal punto di vista musicale.

Direi che amo ogni genere della musica”.

Qual’e stato il concerto, a cui hai partecipato, che ti ha colpito maggiormente?

“Dal punto di vista emozionale, mi sento di ricordare una data del “Playing the Angel Tour” dei Depeche Mode allo Stadio Olimpico di Roma. Mentre, dal punto di vista qualitativo, ho apprezzato gli U2 a Milano”.

I concerti a cui avresti voluto assistere?

“Sono tanti: da “Pulse” dei Pink Floyd a Londra, fino a “The Wall – Live in Berlin” di Roger Waters che ritengo essere un pezzo di storia da vedere in prima persona.

Avrei voluto assistere anche ad un concerto del “Re del Pop” Michael Jackson, del “Duca Bianco” David Bowie. Ma ce ne sono moltissimi, penso al live di Sidney degli U2, quello di “Zoo tv Live” o a “The Devotional Tour” dei Depeche Mode nella tappa importantissima di Barcellona”.

Quale genere musicale associ alla Juventus?

“Per me la Juventus è un mix, una rapsodia di emozioni forti che si contrastano all’interno di un percorso emozionale: la Juventus è arte, gioia e dolore, è tristezza ma anche orgasmo. La Juventus è molto orgasmica, è molto sesso. È tutto: è la passione, l’emozione che va a scontrarsi con la realtà ed il sogno.

È una rapsodia a 360°”.

Quale canzone ti viene in mente se pensi alla Vecchia Signora?

“Potrei menzionarti “One Of These Days” dei Pink Floyd che, per me, è una canzone troppo forte; “Where The Streets Have No Name” degli U2;  “Cowboys & Angels” di George Michael che è anche una delle canzoni della mia vita; “Innuendo” dei Queen”.

Ringrazio di cuore il mio grande amico e fratello bianconero Raffo che mi ha regalato un’intervista meravigliosa!

Valerio Pieraccini