WHAT’S THE STORY JUVENTUS GLORY | JUVENTUS & JOY DIVISION | DI VALERIO PIERACCINI

Diciannovesimo appuntamento per l’inedita rubrica a cura di Valerio Pieraccini ; WHAT’S THE STORY JUVENTUS GLORY, un tuffo nel passato in tinte bianconere accompagnato dalla musica di quel periodo.

Giugno 1979

Juventus – Palermo 2-1

Il 20 giugno 1979 la Juventus porta a casa la sesta Coppa Italia della propria storia, sconfiggendo il Palermo a 3’ dal termine dei tempi supplementari.

I rosanero passano subito in vantaggio grazie a Chimenti, poi pareggia i conti Brio all’84’ e temrinano i tempi regolamentari sul parziale di 1-1. Al 117’, ci pensa Causio a far esultare compagni e tifosi: il centrocampista raccogliere un pallone in area juventina, si gira in un baleno ed supera Frison con un tiro secco.

Unknown Pleasures

5 giorni prima di questa finalissima, il 15 giugno 1979, i Joy Division pubblicano “Unknown Pleasures”, pietra miliare del new wave e manifesto del gothic rock. È l’unico album del gruppo di Salford pubblicato con Ian Curtis ancora in vita. Un disco che mi ha sempre affascinato: dal sound scuro, sofferente, nervoso  che rispecchia in pieno il disagio interiore di cui soffriva Ian. 

C’è una canzone che mi è entrata nel cuore, ossia “She’s Lost Control”, il cui testo ha tratto ispirazione dalla storia di una giovane donna che perse la vita per un attacco di epilessia. 

Si tratta di una ragazza che il cantante aveva conosciuto attraverso il suo impiego come assistente ufficiale per il reinsediamento di persone con disabilità a Macclesfield. Era malata di epilessia, subiva attacchi di convulsioni ogni volta che veniva ai colloqui e ciò turbava molto Curtis. Ad un certo punto, questa giovane donna smise di frequentare i suoi appuntamenti presso il centro di riabilitazione professionale. Inizialmente, Curtis pensò che avesse trovato lavoro, ma in seguito scoprì che la ragazza era deceduta a causa di un forte attacco epilettico. Ed ecco che nacque il brano.

La celeberrima immagine inserita in copertina rappresenta – a colori invertiti rispetto all’originale tratto dal volume “The Cambridge Encyclopedia of Astronomy” – una serie di onde elettromagnetiche prodotte dalla pulsar PSR B1919+21 (allora nota come “CP 1919”), cioè la prima pulsar mai scoperta.