WHAT’S THE STORY JUVENTUS GLORY | MONOGRAFIA PUBLIC ENEMY | DI VALERIO PIERACCINI

Ventitreesimo appuntamento per l’inedita rubrica a cura di Valerio Pieraccini ; WHAT’S THE STORY JUVENTUS GLORY, un tuffo nel passato in tinte bianconere accompagnato dalla musica di quel periodo.

Le monografie di “What’s The Story Juventus Glory?

Public Enemy

Se penso all’hip hop sociale, dico “Public Enemy”. Se penso all’ hip hop hardcore ed all’hip hop politico, dico “Public Enemy”. Per chi scrive, i PE rappresentano tantissimo, anche per approfondire le criticità che contraddistinguevano la società americana ed afro-americana post-anni ‘70 ed inizio anni ‘80.

Il gruppo è stato fondato a Long Island nel 1982 dai membri originari Chuck D, Flavor Flav, DJ Lord, Group S1W, Khari Wynn e Professor Griff. 

Il primo album è “Yo! Bum Rush the Show”, pubblicato nel 1987 ed accolto in maniera controversa da critica ed ascoltatori per le tematiche spesso estreme: è proprio su questo disco che vorrei soffermarmi. Un album storico che il critico musicale Cheo Coker ha definito come “uno dei tre più influenti della storia dell’hip hop” con Licenced to III dei Beastie Boys e Radio di LL Cool J. 

Venne registrato a New York nel 1986 e fu talmente innovativo che sul Washington Post venne dichiarato quanto segue dalla critica musicale: “il rap medio e minimalista dei Public Enemy è caratterizzato da un’assoluta assenza di melodia: il suono spaventoso è solo un battito pulsante, una batteria dura e un gemito elettronico progettato per irritare, come il trapano di un dentista o una zanzara persistente”.

Le tracce di questo disco – che vi consiglio di ascoltare – sono le seguenti:

  • You’re Gonna Get Yours
  • Sophisticated Bitch
  • Miuzi Weighs a Ton
  • Timebomb
  • Too Much Posse
  • Rightstarter (Message to a Black Man)
  • Public Enemy No. 1
  • M.P.E.
  • Yo! Bum Rush the Show
  • Raise the Roof
  • Megablast
  • Terminator X Speaks With His Hands

La stessa copertina dell’album va osservata nell’ottica della militanza nera, della rinascita dell’impegno politico, come riferisce il giornalista Jeff Chang, “nell’epoca del Reaganismo”.